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Draghi al G20: economia Ue in via di stabilizzazione

Secondo il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, l´economia europea si sta stabilizzando, con “un certo miglioramento qui e là”. “Abbiamo avuto un quarto trimestre molto debole l´anno scorso. Adesso è possibile vedere una stabilizzazione esitante ma anche qualche segnale, qualche primo segnale, di un certo miglioramento”, ha dichiarato Draghi alla stampa al termine di una riunione dei ministri delle Finanze e dei cogernatori del G20.
A suo parere, “in alcuni paesi vi sarà una leggera recessione, ma per la media dell´eurozona la situazione sembra in via di stabilizzazione”.
 
Il G20 riunito ieri a Città del Messico ha invitato l´Europa a prendere una decisione a marzo sugli strumenti per contenere la dimensione del suo debito, prima che il resto del mondo decida di rafforzare le risorse del Fondo monetario internazionale. “I paesi della zona euro rivaluteranno la forza delle loro capacità di assistenza finanziaria a marzo. Ciò darà un contributo essenziale alle nostre riflessioni in corso per mobilitare risorse per l´Fmi”, hanno indicato i ministri delle Finanze del G20 in un comunicato.
 
Gli europei avrebbero gradito che i loro partner mondiali avessero dato seguito al loro impegno di iniettare denaro nel Fondo monetario internazionale. Ma questi ultimi si sono trovati d´accordo sul fatto che la zona euro deve prima completare il suo processo di ricostruzione dell´economia. Anche se le tensioni si sono alleviate dall´inizio dell´anno sui mercati finanziari, e anche se i negoziati intorno a un nuovo piano di aiuti alla Grecia sono stati completati, il G20 ha auspicato che l´Unione europea non riduca i suoi sforzi per giungere alla fine della crisi del debito.
 
Da giovedì, i dirigenti dell´Ue si troveranno dunque a Bruxelles per lanciare le discussioni sulla dimensione del meccanismo europeo di stabilità. Il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha sottolineato che una decisione in proposito dovrà necessariamente essere presa in questa occasione. “Sono d´accordo con Schaeuble, il mese di marzo sarà quello giusto”, ma “obiettivamente, prima si fa e meglio è”, ha commentato da parte sua l´omologo francese Francois Baroin.
 
I progressi europei saranno esaminati durante la prossima riunione ministeriale del G20 che avrà luogo a metà aprile. Ieri i leader dei paesi membri hanno chiesto di “assicurare che le risorse per il Fondo monetario internazionale siano assicurare in tempo utile”.Di fronte alla crisi della zona euro e alle sue ripercussioni nel resto del mondo, il Fondo monetario aveva annunciato a gennaio di essere alla ricerca di nuovi contributi per aumentare di 500 miliardi di dollari la sua capacità di prestiti. Ad oggi solo la zona euro si è impegnata a versare 150 miliardi di euro (202 miliardi di dollari). Il direttore generale dell´Fmi, Christine Lagarde, ha ribadito l´importanza di questa somma. “L´economia mondiale non è ancora uscita dalla situazione di pericolo”, ha affermato in un comunicato.
 
Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno ribadito più volte di non volere mettere mano al portafoglio. Washington ritiene piuttosto che l´Fmi, definito come “la seconda linea di difesa”, è sufficientemente attrezzato e che spetta all´Europa l´impegno maggiore. “Il modo migliore, se volete risolvere una crisi che mette in pericolo la vostra economia e la vostra posizione di bilancio, è prendere l´impegno di fare più del necessario”, ha detto il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner.
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