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Fitoussi: “L’austerity non serve alla crescita”

Non nasconde la sua delusione Jean-Paul Fitoussi, uno die più influenti economisti europei, per la scarsa attenzione del vertice di Bruxelles ai temi di crescita e occupazione. Ne parla in un´intervista concessa al quotidiano Avvenire.
“Quest´incontro – dice Fitoussi nell´intervista – ha confermato le decisioni di dicembre sull´equilibrio contabile degli Stati, ma non si può dire che ci siano stati progressi sostanziali o un nuovo progetto di fondo per la crescita e l`occupazione. Anche perché, per definizione, una politica di austerity non è mai un buon viatico per la crescita”.
 
Fitoussi è preoccupato per il caso della Grecia: “Temo che il caso greco serva attualmente a nascondere i veri problemi europei. Non si è davvero riusciti ad evitare il contagio, come mostra il declassamento del rating dei debiti nazionali. Ciò accresce le difficoltà di banche ed imprese, come l`Italia sa bene”.
 
“La Bce – sottolinea Fitoussi – dovrebbe trasformarsi in una banca centrale normale, divenendo non solo un prestatore di ultimo ricorso ma assicurando anche anticipi al Tesoro e intervenendo su grande scala nei mercati pubblici, come fanno le altre banche centrali”. Una seconda soluzione “è mettere in comune il debito pubblico europeo. Quanto vediamo attualmente pare invece un piano programmato per garantire una lunga stagnazione in Europa”.
 
Jean-Paul Fitoussi martedì a Ballarò


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