Altro che posto fisso! Da anni in Italia prolifera una generazione fatta di giovani compresi tra i 25 e i 35 anni, che in assenza di punti di riferimento cerca di sopravvivere scegliendo la mobilità.
I giovani precari quindi, come nomadi hanno imparato a muoversi in un deserto di opportunità. Questo il ritratto che ne fa nel suo libro “Generazione Tuareg” Francesco Delzìo, ex direttore dei giovani di Confindustria, riportato da Isidoro Trovato in un articolo del Corriere della Sera.
I giovani tuareg, in linea con la loro precarietà, scelgono case in affitto, studiano, vanno all´estero, si specializzano, muovendosi sempre con maggiore facilità, sia per studio che per lavoro.
Ma a preoccupare i giovani tuareg sarebbe il futuro. Al presente, si sono ormai abituati ed adeguati. “Dobbiamo riaccendere la speranza, è questa la grande missione che la storia italiana ha consegnato alla generazione Tuareg”, sottolinea l´autore del libro.
“Magari con una nuova classe dirigente formata da giovani che hanno attraversato il deserto”, conclude Trovato.
L´articolo sul Corriere della Sera
