Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

I commenti dopo la sentenza Eternit

Dopo la sentenza del Tribunale di Torino sulla vicenda Eternit, che ha condannato i due imputati, il magnate elvetico Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne, a 16 anni di carcere, molti i commenti sopraggiunti. Tutti concordi nel definire la sentenza Eternit “storica”.
 
“Sto ancora sognando ad occhi aperti”. Questo il commento a caldo del pm Raffaele Guariniello, dopo la sentenza Eternit, la cui lettura ha impegnato il giudice Giuseppe Casalbore per oltre tre ore: “Un elenco terribile, che sembrava burocratico, freddo, ma che è invece un elenco di persone uccise”, ha detto Guariniello, che ha coordinato l´inchiesta del Tribunale di Torino. “Quando abbiamo cominciato questo processo con Colace e Perelli pensavamo di inseguire un sogno, che ora si è realizzato almeno per la sentenza di primo grado”, ha sottolineato il pm.
Guariniello ha poi concluso: “Abbiamo dato, credo, a tante persone, alle vittime e alle loro famiglie il diritto di sognare più giustizia. Avere giustizia è diventato possibile. E´ una sentenza storica perché ha realizzato un sogno, che è quello di dare giustizia”.
 
Il ministro della salute Renato Balduzzi, commenta così: “Questa sentenza corona una lunga battaglia che ha visto fianco a fianco la Repubblica, nel senso di tutti i livelli istituzionali da quelli locali a quelli nazionali, e il pluralismo sociale, in particolare le forze sindacali e l`associazionismo dei familiari delle vittime. È stata una battaglia comune”. Ma la battaglia contro l`amianto, prosegue il ministro “non si chiude con una sentenza, sia pure una sentenza esemplare ma continua nell’attività amministrativa e nell`impegno delle istituzioni e dei cittadini, soprattutto nella consapevolezza da parte di ognuno che non si tratta di una battaglia locale, ma nazionale, anzi mondiale. La sentenza di Torino conferma che l`Italia sta facendo la sua parte”.
 
“La magistratura ha ristabilito la giustizia che fino ad oggi era stata negata. La condanna degli ex vertici dell`Eternit di Casal Monferrato non restituirà le vittime ai propri familiari, ma lancia una speranza per il futuro e segna un importante precedente per la giurisprudenza”, ha affermato il presidente dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
 
Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, ha sottolineato invece che “Il risultato di oggi non deve far dimenticare tuttavia che, nonostante una legge che vieti uso e produzione di amianto, nel nostro Paese se ne stimino più di trenta tonnellate da bonificare e la sua messa al bando in tutto il mondo non è ancora un obiettivo raggiunto”.
 
“Da oggi in Italia chi con produzioni nocive mette a repentaglio la salute delle persone e la salvaguardia dell`ambiente non potrà restare impunito”, hanno dichiarato i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, sottolineando che “la sentenza nei confronti dei titolari dell´Eternit accusati di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche ha un valore straordinario, perché viene sancito il principio ineludibile che l`industria è sempre responsabile dei danni ambientali e sanitari che produce”.
“Quella del tribunale di Torino – concludono i senatori del Pd – è una decisione che celebra la memoria dei tanti lavoratori e cittadini che hanno pagato con la sofferenza e la morte la nocività dell`amianto, vittime per troppo a lungo dimenticate.”
 
Secondo il vicecoordinatore di Futuro e Libertà, Fabio Granata “La sentenza che ha condannato gli ex vertici dell´Eternit di Casal Monferrato crea un precedente importantissimo per la giurisprudenza. Finalmente è stata fatta giustizia su una questione che si trascinava da anni: la sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale e la decisione presa questa mattina può e deve essere un segnale positivo”
“Bisogna cogliere il significato di questa pronuncia storica e tutte le forze del Parlamento devono impegnarsi appieno sulle politiche della sicurezza sul lavoro e sulla tutela dell`ambiente e del territorio”, ha concluso Granata.
 
“La difesa di Louis de Cartier si rammarica che la sentenza del tribunale non abbia tenuto in adeguata considerazione le prove raccolte nel dibattimento”, fa sapere il pool di avvocati del barone svizzero, De Cartier, imputato assieme a Stephan Schmideheiny nel processo processo Eternit. “Louis de Cartier – si legge nella nota – non ha mai ricoperto ruoli operativi nella societa´ della quale è stato consigliere di amministrazione senza deleghe per un periodo di tempo molto limitato. Di conseguenza non è mai stato responsabile delle misure di sicurezza negli stabilimenti di Eternit Spa. Per queste ragioni la difesa proporrà appello contro la sentenza confidando in una riforma della stessa” concludono i legali del novantunenne De Cartier.
 
 
×

Iscriviti alla newsletter