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Liberalizzazioni, oltre 1.700 emendamenti

Approda oggi nell´aula del Senato, con numerose modifiche rispetto al testo del governo, il decreto liberalizzazioni, dopo l´approvazione in commissione Industria al Senato.
 
Sono ben 1.700 gli emendamenti presentati al decreto liberalizzazioni, da oggi all´esame dell´aula del Senato. Nonostante i lavori con il bilancino in commissione Industria (dove sono stati affrontati i diversi nodi), il fiume di proposte di modifica è arrivato da tutti i gruppi ed è sempre più probabile che il governo ponga la fiducia sul testo. I tempi per l´esame del decreto in Aula saranno congrui, ha assicurato il presidente del Senato, Renato Schifani, rispondendo al senatore Felice Belisario (Idv), il quale ha fatto notare che il testo è stato licenziato nella “tarda serata di ieri” e ha espresso la “difficoltà” nel discutere il provvedimento in Aula.
 
I termini per la presentazione dei subemendamenti, ha anticipato Schifani, saranno differiti “sino alle ore 15”. Inoltre, dopo l´avvio delle relazioni dei relatori, “proprio per consentire ai gruppi di esaminare i testi quasi sicuramente nella giornata di oggi non avverranno votazioni sui testi”, ha precisato Schifani.
 
Molte le novità su cui si è trovato già l´accordo, in particolar modo sui nodi che hanno scatenato il dibattito di queste settimane.
Sciolto l´ultimo nodo della Tesoreria unica. La competenza per concedere nuove licenze ai tassisti torna in capo ai comuni, che però dovranno chiedere un parere preventivo all´Autorità dei trasporti.
 
Stabilito il quorum per l´apertura di nuove farmacie, che sale a 3.300 abitanti: l´incremento complessivo dovrebbe essere di circa 5000 nuovi esercizi. Non ci saranno ´quote riservate´ nei concorsi per l´apertura delle nuove farmacie. Cade inoltre il vincolo per le parafarmacie che potranno vendere i farmaci esclusi dalla fascia C anche nei piccoli comuni e non solo in quelli oltre i 12.500 abitanti. Novità in vista anche per i farmaci monodose.
 
Per quanto riguarda le banche, sono azzerate tutte le commissioni sulle linee di credito. Sono nulle infatti “tutte le clausole che prevedono commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee credito, della loro messa a disposizione, del loro mantenimento in essere, del loro utilizzo anche in caso di sconfinamento in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido”.


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