L’incidente di Fukushima e l´aumento dei prezzi del petrolio dovuto alle rivoluzioni in Nord Africa hanno compromesso i rifornimenti di energia in Europa. Di fronte all’eventualità di un incidente come quello avvenuto in Giappone, molti paesi hanno ritardato i progetti e altri persino hanno rinunciato alla scelta del nucleare come opzione energetica alternativa.
Nonostante le difficoltà, lo sviluppo globale di questa fonte è però destinato a continuare. Una delle ragioni, per quanto riguarda l´Italia, è che “la capacità elettrica riesce a soddisfare il picco massimo della domanda e le importazioni di gas configurano un quadro di eccesso di offerta destinato a mantenersi anche nelbreve e medio termine”, sostiene il rapporto dell’European Energy Markets Observatory (EEMO), pubblicato nella 13° ediziona da Capgemini.
L’osservatorio allerta sugli effetti negativi nella sicurezza degli approvvigionamenti energetici e le emissioni di gas serra, a causa dell’aumento dei consumi energetici nei paesi in via di sviluppo, l’incidente di Fukushima e il rallentamento degli investimenti nel settore.
E se si guarda ancora più lontano, la situazione attuale potrebbe condizionare anche il prezzo dell’energia (tendenzialmente in aumento) e conseguenze ancora più gravi se non si crea un quadro normativo ed economico adeguato a favore delle infrastrutture energetiche. La meta europea è arrivare a 1,1 trilioni di euro entro il 2020, secondo l’osservatorio.
Ecco il link per scaricare la versione on line dello studio.