L’accordo dell’Eurogruppo per la Grecia non è una soluzione, ma morfina per un malato di debiti. In un’intervista al quotidiano “Finanza e Mercati”, il direttore editoriale di Formiche e professore di Economia politica a Roma Tor Vergata, Gustavo Piga, sostiene che la decisione “non è la medicina e sicuramente non è la terapia”. Al posto di una politica di austerity è necessaria “una politica fiscale espansiva”, spiega l’accademico.
E ricorda quello che la Germania occidentale ha fatto con la Germania orientale, che era messa ancora peggio. “Questi prestiti non vanno all’economia greca ma alle banche, quindi, non aiutano a ricostruire e a fare investimenti”, ha detto Piga.
La storia greca è come quella di tutte le bolle speculative, “ma ora abbiamo la responsabilità di non fare pagare quegli errori ai cittadini greci. E anche la responsabilità di aiutare l’Europa: perché se dessimo l’impressione ai mercati di essere un continente votato alla crescita, lo spread crollerebbe immediatamente”, spiega.
