Skip to main content

“Road show” in Asia, l’ultima frontiera di Monti

Indurre la Cina a contribuire più attivamente alla soluzione della crisi globale, spingere il Giappone ad una maggiore apertura del proprio mercato. E soprattutto spiegare alla business community asiatica che investire in Italia e nel suo debito pubblico è conveniente. Il Premier Mario Monti inizia oggi il suo “road show” sull´ultima frontiera non ancora raggiunta dai suoi viaggi, e dopo City, Wall street e piazza europee, prova a convincere anche gli investitori asiatici a tornare sui nostri mercati. Con un fiore all´occhiello, la riforma del lavoro appena varata dal Consiglio dei ministri e che potrà far dire al presidente del Consiglio che “il sistema italiano è per quanto riguarda il mercato del lavoro moderno e non esiste più una difficoltà specifica, vera o presunta, che si opponga agli investimenti in Italia con riferimento al mercato del lavoro”.
 
Un viaggio lunghissimo, dieci giorni complessivi per toccare quattro nazioni: Corea del Sud, Giappone, Cina e Kazakistan. E un´agenda decisamente fitta, tra Conferenza sulla Sicurezza nucleare, Boao Forum (la Davos asiatica), e incontri bilaterali. Con l´obiettivo primario, spiegano fonti della delegazione, di presentare il lavoro compiuto in Europa con il fiscal compact, i nuovi obiettivi sul fronte della crescita, e le riforme adottate dall´Italia a Paesi che – sottolineano le stesse fonti – “vogliono prendere contatto con il governo di un Paese che nel giro di pochi mesi è passato dall´esere parte del problema all´essere parte della soluzione”. Paesi che “guardano all´Italia come a un player mondiale”. E per spiegare meglio la situazione italiana, è stato preparato del materiale illustrativo da consegnare a tutti gli interlocutori.
 
Seoul prima tappa
Si apre oggi a Seoul la prima tappa del lungo ´roadshow´ asiatico, come lui stesso lo ha voluto definire, del premier Mario Monti. Il Presidente partecipa insieme ai grandi di tutto il mondo alla seduta inaugurale della Conferenza sulla sicurezza nucleare che si svolge nella capitale coreana.
L´intervento di Monti alla Conferenza è previsto per domani, quarto fra gli oratori in programma, dopo un incontro con il presidente sudcoreano Lee Myung-bak. Ma già oggi sarà occasione di incontri anche bilaterali del premier, a partire da quello con il premier indiano Manmohan Singh per affrontare il casi dei marò messi in prigione in India.
 
Rapporti Italia-Corea
La Corea è oggi la quattordicesima economia mondiale, con un Pil stimato a circa 1.014 miliardi di dollari. Quarta economia in Asia, dopo Giappone, Cina e India. Un paese moderno, industrializzato, membro dell´Ocse.
Con la Corea, il nostro trend di interscambio è già positivo: nel 2011 ha raggiunto gli 8,47 miliardi di dollari, di cui 4,37 miliardi di dollari di esportazioni italiane in Corea (+17,4%) e 4,10 miliardi di dollari (+15%,1%) di importazioni coreane in Italia. I volumi sono aumentati rispetto a 2010 e 2009, quando l´interscambio tra i due Paesi si era attestato rispettivamente a 7,3 e 6,3 miliardi di dollari.
La presidenza coreana del G20 nel 2010 ha rappresentato un fattore di enorme importanza per l´ulteriore promozione di Seoul sulla scena economica internazionale. L´Esposizione internazionale del 2012 nella località di Yeosu – in programma dal 12 maggio al 12 agosto – è destinata ad aumentare ulteriormente gli investimenti interni e l´interscambio con l´estero del Paese asiatico.
 
Il primo luglio 2011 è entrato in vigore l´Accordo di Libero Scambio (Fta) tra Corea e Unione Europea, con l´obiettivo di eliminare entro tre anni circa il 96% dei dazi sull´export dei Paesi Ue e il 99% di quelli sulle merci coreane oggetto esportazione verso i mercati europei. Una prima analisi ufficiale (fonte Ue) ha confermato un lieve impatto positivo dell´Fta sull´interscambio commerciale. In particolare, il commercio bilaterale Ue-Corea è aumentato per il 2011, su base aggregata, dell´11,75%. In ambito Ue, l´Italia è il quarto paese fornitore dopo Germania, Francia e Olanda e il quinto acquirente. I prodotti italiani maggiormente importati nel 2011 sono stati, in ordine di importanza, macchinari (+17,3%, quota del 25,5%), pelletteria (+57,4,4%, quota 10,6%) e apparecchi elettrici (+12,4%, quota del 7,4%). Per quanto riguarda, invece, l´export coreano verso l´Italia le voci principali sono navi (la Corea è primo paese al mondo nel settore della cantieristica navale) e autovetture, altro settore-chiave dell´economia coreana attraverso il gruppo d´affari (il termine tecnico locale è ´chaebol´, ndr) Hyundai-Kya.


×

Iscriviti alla newsletter