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Bruno Galli vs Feltri: qual è il futuro della Lega?

“Caro Feltri”, “Caro Professore”, comincia così sul Giornale di oggi lo scambio di vedute tra Stefano Bruno Galli e Vittorio Feltri sulle sorti della Lega.
 
Bruno Galli, così come anticipato già a Formiche, torna a ripetere che il Carroccio non morirà. Da studioso del fenomeno Lega e di federalismo, come lui stesso si definisce,  si permette di replicare all´intervento di Feltri sul presunto suicidio della Lega. Poichè i partiti nascono dalla fratture, “finchè durerà quella tra Nord-Sud, la Lega sarà una realtà politica viva e pulsante” scrive Bruno Galli.
Tale frattura, “endemica e strutturale”, nessuno è mai riuscito a ridurla: “La frattura è incolmabile”, poichè la penisola è divisa in due a causa di diverse tradizioni civiche, che hanno segnato nel profondo la mentalità collettiva. “Ecco perchè la Lega è immortale, conclude Bruno Galli.
 
Puntualissimo, Vittorio Feltri replica: “il pezzo da me firmato lunedì sul rischio che il Carroccio perda una ruota o due non è una profezia di sventura, bensì un invito a riflettere: la Lega è ancora in grado di soddisfare il suo elettorato?”
“Il pericolo che Bossi e soci, non comprendendo la crisi del sistema partitico, seguitino a calcare le orme dei dinosauri, anzicchè rinnovarsi, c´è, eccome se c´è”.
E se era stato “il suicidio della Lega” a scaldare Bruno Galli, Feltri risponde: “Forse non si tratterebbe di suicidio ma di rapida estinzione. Nell´eventualità, gli elettori leghisti continuerebbero ad essere numerosi, ma sarebbero orfani. Vale la pena cambiare registro, conclude Feltri.
 
v.c
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