Via La Divina Commedia dai banchi di scuola. A richiederlo “Gherush92”, organizzazione di ricercatori e professionisti nonché consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti.
L’accusa? Troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici.
Contenuti offensivi e discriminatori sarebbero stati riscontrati sia nel lessico che nella sostanza, oltre al fatto che la lettura venga proposta senza alcun filtro o considerazioni critiche rispetto all´antisemitismo e al razzismo.
Il tema del politically correct si spinge sempre più oltre i confini della politica, per invadere adesso il nostro patrimonio culturale.
E mentre probabilmente molti studenti ignari ne staranno già gioendo, tantissimi su Twitter si improvvisano grandi estimatori e ne piangono già la perdita.
“Censuro anche la sola idea che la #DivinaCommedia si possa censurare”, commenta un utente. Ma c’è anche chi affida a Twitter riflessioni più profonde: “mentre in #Siria donne e bambini vengono uccisi come mosche l´ #Onu chiede di bandire la #DivinaCommedia #mainchemondosiamo”.
Anche questa volta regna l’ironia: “La #divinacommedia sarebbe antisemita e islamofoba? Che sia la volta buona che Calderoli legge un libro?”, scrive Alessandro Cattelan , noto conduttore televisivo.
“Giù le mani dalla #DivinaCommedia. Altrimenti sarà vendetta: occhio per occhio, dante per dante”, scrive il direttore del quotidiano Lettera43, il quale continuando con i detti, afferma: “La lingua batte sempre dove il Dante duole”.
