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Financial Times: la riforma migliora la percezione dell’Italia

Secondo il Financial Times, la riforma del mercato del lavoro a cui sta lavorando il governo di Mario Monti “modificherà in meglio e forse per sempre la percezione” che gli investitori hanno dell´Italia. Ad affermarlo Vincent Boland, uno dei curatori della rubrica di approfondimento Lex Column in una videoscheda dedicata alla questione.
 
La riforma “renderà meno costose e più flessibili le relazioni tra datori di lavoro e lavoratori, mentre renderà più difficile il ricorso a contratti a termine”, guardando a un sistema normativo del lavoro, quello del Bel Paese, definito “rigido e non flessibile”.
 
Secondo Boland, Monti “ha una buona opportunità di avere successo dove altri governi hanno fallito, grazie al sostegno di alcuni sindacati e di una ampia quota del Parlamento e dell´opinione pubblica”. La riforma “non trasformerà in un colpo solo l´Italia – ha concluso – ma certamente trasformerà la percezione che se ne ha, e forse per sempre”.
 
Nella versione online, proprio nella Lex Column, il quotidiano dedica un articolo alle rifome in Italia (Italy: Monti must take stock), in cui la questione del lavoro è solo uno spunto per lanciare un altro tema: “Monti deve occuparsi della Borsa”, dice il FT facendo ricorso a uno di questi giochi di parole che tanto piacciono alla stampa britannica (usa il termine “take stock”, che vuol dire occuparsi ma che contiene anche la parola che significa Borsa). Secondo uno studio di Citigroup il numero di società italiane quotate è calato di un quinto nell´ultimo decennio. E il valore del mercato azionario italiano rispetto al Pil è più basso di quello della Polonia. Il quotidiano omette di ricordare che da fine 2007 Borsa Italiana è controllata dal London Stock Exchange.
 
Ad ogni modo Monti “può fare anche di più” che rilanciare gli investimenti: può, secondo il FT, vendere le partecipazioni pubbliche in gruppi come Eni, Enel e STMicroelectronics, messe tutte assieme valgono 2 punti percentuali di debito.


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