Skip to main content

“I marò non sono contractors”. E la nota della Ashton svanisce

Seconda nota di Catherine Ashton, riveduta e corretta, dopo l´osservazione del premier Monti. L´alta rappresentante Ue, riferendo del colloquio con il presidente del Consiglio sui marò in India, aveva parlato dell´interesse reciproco di Ue e India a “cooperare per la regolamentazione della presenza di guardie di sicurezza armate private” in funzione anti pirateria sulle navi mercantili. Con una chiara incongruenza: l´aggettivo, “private”, attribuito alle guardie armate, sembrava del tutto inappropriato a designare i nuclei militari di protezione, che non venivano neanche menzionati.
 
Poco dopo, lo stesso Monti ha diramato una sua breve nota, quasi speculare a quella di Ashton, ma con un paio di importanti differenze: la sottolineatura dell´impegno dell´alto rappresentante “a intraprendere ogni possibile ulteriore passo per arrivare a una soluzione positiva”, e poi un chiaro riferimento alle scorte anti pirateria come “personale delle forze armate a bordo di navi mercantili”.
 
Il risultato è che il primo comunicato di Ashton è sparito dal sito web in cui era stato pubblicato e sostituito da un altro in cui riconosce questa volta che la necessità di regolamentare l´uso delle scorte armate anti pirateria imbarcate sulle navi mercantili riguarda non solo i “contractor” privati, ma anche i “nuclei militari di protezione” distaccati dalle forze armate dei Paesi coinvolti, come la squadra di cui facevano parte i due marine del San Marco arrestati. Ora i due comunicati sono compatibili.
 


×

Iscriviti alla newsletter