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Il Firewall europeo da 700 miliardi (più 240 di scorta)

Un sistema anticrisi da 700 miliardi di euro ma con una ulteriore “scorta di sicurezza” momentanea da 240 miliardi. Sarebbe questa la soluzione di compromesso che secondo varie indiscrezioni di stampa si profila alla vigilia del vertice tra ministri delle Finanze dell´area euro, che dovranno decidere quante risorse consacrare ai fondi salva Stati comunitari, quelli che la stampa finanziaria anglosassone chiama “firewall”.
 
Con un sistema piuttosto macchinoso – come sembra ormai consuetudine quando si parla di Eurolandia – la mole complessiva teorica delle difese si avvicinerebbe ai mille miliardi di euro auspicati da alcuni, ma solo in caso di necessità e dopo voto unanime dei leader europei. Solo che, forse per non scontentare nessuno su questa intricata vicenda, in realtà sul tutto resterebbe di fatto il tetto da 700 miliardi.
 
La questione ha creato non poco dibattito tra i Paesi europei, e solo dopo forti resistenze la Germania ha accettato di aumentare la consistenza delle difese a 700 miliardi appunto. Questo, sommando al futuro fondo salva Stati permanente, l´Esm per cui è stata concordata una dotazione di 500 miliardi di euro, le risorse già raccolte o mobilitate dal temporaneo Efsf, circa 200 miliardi, per un veicolo la cui mole massima teorica era di 440 miliardi.
 
Tuttavia ci sono state richieste, come quella dell´Ocse, affinché si facesse di più portando l´ammontare totale del firewall a mille miliardi, sommando il Esm e il Efsf a “piena raccolta”. Oggi a ribadire le richieste in tal senso è stato il ministro delle Finanze francese Francois Baroin. E così sarebbe emersa una ipotesi di compromesso.
 
L´idea sarebbe quella che i restanti 240 miliardi non raccolti dal Efsf potrebbero essere mobilitati “su nuovi programmi sotto circostanze eccezionali”, riporta il Financial Times precisando di aver visionato una bozza dei documenti che dovranno essere ratificati dai ministri dell´area euro. Ma appunto questo sblocco richiederebbe un voto unanime dei capi di Stato e di governo. La scorta servirebbe a eventuali aiuti di emergenza a Paesi come Italia o Spagna.


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