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Il libro su Gramsci e la polemica su Saviano tuttologo

Alessandro Orsini, autore del libro “Gramsci e Turati”, che ha diviso lettori e studiosi, risponde alle critiche rivolte a Roberto Saviano per avere recensito il suo ultimo libro su Repubblica.
 
Orsini si rivolge in particolare ad Angelo D’Orsi, uno dei più celebri studiosi di Gramsci, che in un’intervista telefonica rilasciata ad Articolotre.com ha dichiarato: “il problema è che Saviano (…) è diventato opinionista su qualunque tematica. Ieri l’ha fatta fuori del vaso, citando il libro di Orsini che è una porcheria: già in precedenti opere questo studioso si spinse a individuare Gramsci come il ‘nonno’ delle Br”.
 
Secondo Orsini, la polemica di D’Orsi conferma la sua tesi: “Due sono le principali culture politiche della sinistra. Vi è la sinistra di Gramsci, il quale invitava a chiamare ´porci´, ´scatarri´, ´pulitori di cessi´ e ´stracci mestruati´ coloro che erano in disaccordo con i suoi convincimenti ideologici; e vi è la sinistra di Turati che condannava l’insulto e promuoveva il libero confronto delle idee”
 
Ma per D’Orsi, la contrapposizione tra Gramsci e Turati “è grottesca, l’analisi viene fatta senza tenere presente la contestualizzazione, che è fondamentale per dare un giudizio.
 
E su quest’ultima critica, Orsini risponde che “il contesto storico-politico in cui vissero Gramsci e Turati fu lo stesso. Nonostante ciò, Gramsci e Turati difesero principi e valori opposti: Gramsci e Turati militavano nello stesso partito quando Mussolini si affermò al congresso socialista di Reggio Emilia; quando ci fu il biennio rosso; quando Lenin impose il Terrore; quando Mussolini conquistò il potere. Eppure, scelsero valori opposti, perché le loro culture politiche erano inconciliabili. Turati promosse sempre la pedagogia della tolleranza. Gramsci, invece, la pedagogia dell’intolleranza e l’elogio dell’insulto”.
 
Ma l´attacco di D’Orsi  sembra rivolto principalmente a Saviano: partendo da un’interpretazione strumentale e sbagliata di Orsini, dimostra di non sapere di cosa sta parlando: è incompetente e ideologico”, conclude D´Orsi la sua intervista.
 
v.c
 
 
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