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Roma Capitale. Verso la parità di genere

Quale migliore occasione per presentare un tavolo di lavoro sulla parità di genere nelle istituzioni se non l´8 marzo, Festa internazionale delle Donne. Questo giovedì il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha presenziato alla conferenza di presentazione di questo tavolo tecnico chiamato, con la collaborazione delle associazioni femminili che operano in città, a studiare un sistema normativo che garantisca la parità d´accesso all´interno delle istituzioni di Roma Capitale.
 
La priorità è la revisione dello statuto, più volte invocata dallo stesso Alemanno. Per far questo “dobbiamo creare un forum internet che promuova la partecipazione delle donne e parallelamente creare un tavolo di confronto per arrivare, fra qualche mese, ad avere un vasto retroterra di idee e proposte per evitare errori nella riforma dello statuto”, ha detto Alemanno.
 
“Vogliamo norme più precise sulla rappresentanza: per me – ha aggiunto Alemanno- debbono esserci quote definite per evitare discussioni ed interpretazioni”. Sulla stessa linea del sindaco anche il delegato Lavinia Mennuni che ha voluto sottolineare: “Esiste l´esigenza di rivedere lo statuto per garantire parità d´accesso alle donne nelle strutture amministrative di Roma capitale. Per far questo -ha spiegato – avvieremo un tavolo di confronto, un gruppo di lavoro, con le associazioni femminili che operano in città, per studiare un sistema normativo che consenta questa parità d`accesso”.
 
“Più che favorire la ‘quota’ dobbiamo aiutare l´elezione di un maggior numero di donne: avere 3 consiglieri ‘rosa’ su 60 dimostra che esiste un problema nei partiti. Chiedo al sindaco di lanciare un appello al parlamento affinché la legge sulla doppia preferenza di genere divenga realtà”. Su questa legge, anche il consigliere regionale Isabella Rauti ha insistito con veemenza: “I nodi non sciolti prima poi tornano al pettine e questo nodo si chiama rappresentanza femminile nelle istituzioni: ad oggi rimane un deficit di democrazia”.
 
“Siamo, però, davanti ad una svolta perché il 26 marzo potrebbe andare in aula la proposta di legge sulla doppia preferenza che risolverebbe due questioni: introdurrebbe l´obbligo del 30% di donne nelle liste ed introdurrebbe, appunto, il sistema della doppia preferenza”. Questi sforzi, però “saranno vani se non cambierà il rapporto fra donne e politica”.
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