“Facebook è un giro in paese, Twitter un giro nel mondo”, si legge in qualche tweet anonimo. E non a caso, in Italia il social network più frequentato è Facebook. A differenza del resto del mondo che preferisce Twitter, nonostante sia stato premiato come il peggior business model a causa della sua incapacità di produrre soldi con il suo successo. In Italia Facebook sfiora il 90% di utilizzo mentre Twitter non supera il 10%. Negli ultimi tempi però la resistenza del cambiamento, soprattutto in tecnologia, sta cedendo.
Una ricerca dell’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione (Ispo) ha elaborato un ritratto dell’utente medio italiano e del suo rapporto con la piattaforma di microblogging. L’utente tipico di Twitter è giovane, tra i 18 e i 24 anni, ha un livello culturale medio-alto e ha questo social network come seconda scelta. Circa il 48% del Sud è “molto favorevole” alla comunicazione sui social network, mentre il 32% del Nord si ritiene “molto contrario” a questo tipo di rapporto.
E cosa ne pensano gli italiani di Twitter? È una fonte di informazione. I tweet più seguiti sono quelli dei reporter, seguiti dai politici e dagli analisti economici. Dopo, ovviamente, quelli che riferiscono gossip. Ma c’è grande sospetto: circa il 73% degli intervistati ritiene che i fake account rappresentino un grande problema per le difficoltà di verificare con sicurezza l’identità che si cela dietro ad un nick.
r.m.
