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Ungheria, una nuova rivoluzione a suon di rap?

Dopo le primavere arabe, ora la rivoluzione passa per la musica?
Ieri, festa nazionale, mentre il premier Viktor Orban dava un´imponente dimostrazione di forza riunendo i suoi sostenitori nella piazza del Parlamento di Budapest, in un´altra parte della città – sul ponte Erszebet – una manifestazione completamente autoconvocata raggruppava decine di migliaia di giovani di sinistra. E quella piazza incoronava “presidente alternativo” un gangsta-rapper, i cui testi sono censurati alla radio.
Dopeman, il cui vero nome è Laszlo Pityinger, è uno dei capisaldi dell´hip-hop magiaro. Un signore proveniente dall´VIII Distretto, il vecchio e degradato quartiere ebraico esaltato nelle bellissime “Storie dell´VIII Distretto” di Giorgio e Nicola Pressburger, le cui dure canzoni fanno fatica a passare nell´ormai addomesticata radio magiara.
 
A indicarlo come presidente “alternativo” a Pal Schmitt – un ex olimpionico di scherma, fedelissimo di Orban e ora sotto schiaffo con l´accusa d´aver copiato la sua dissertazione di dottorato – è stato un voto online organizzato da Milla, un´associazione nata su Facebook il cui nome vuole dire “Un milione per la libertà di stampa”. La sua elezione da parte dei giovani sostenitori di Milla è, chiaramente, un gioco provocatorio, un modo per dire che Schmitt, Orban, ma anche i partiti istituzionali dell´opposizione, non li rappresentano.
Dopeman, in effetti, non ce l´ha solo con Orban, ma anche con gli altri. Uno dei suoi brani più conosciuti ha l´esplicito titolo “Bazmeg!”, equivalente all´inglese “Fuck!”, e nel testo vengono mandati letteralmente “a farsi fottere” non solo Orban e la maggioranza di destra, ma anche l´ex leader di centrosinistra Ferenc Gyurcsany e una buona fetta della classe dirigente magiara. Nel brano, per non farsi mancar nulla, Dopeman ha pensato bene anche di fare parodia dell´inno nazionale magiaro. “E´ come far saltare in aria una bomba: io attacco tutti, l´intera élite politica”, ha dichiarato tempo fa, secondo quanto riporta il giornale online The World.
 
Ovviamente la reazione dell´establishement è immediatamente arrivata e Dopeman è stato messo sotto indagine da parte della procura per oltraggio a simbolo della nazione. Questo, però, ha solo giovato alla sua fame e su Youtube il video ha superato i 900mila contatti e veleggia felicemente verso il milione.
Una nuova radicalità, d´altronde, espressa anche in altri brani come quello – più rock – “Nem tetszik a rendszer” (“Non mi piace il sistema“), che su Youtube ha ampiamente superato i 700mila contatti. Dorottya Karsay, la cantante 26enne che l´ha lanciato, è una militante con le idee chiare: “Io faccio parte della prima generazione cresciuta dopo il comunismo – dice, secondo quanto riporta The World – ma so come sono cresciuti e come vivevano i miei genitori e non voglio che il paese torni a quello”.
 
Non si tratta solo di un mercato facile per cantanti scafati. La manifestazione di Milla, ieri, ha dimostrato che c´è un disagio in Ungheria che si esprime in strada, in grado di sfidare pacificamente la destra in piazza, come la sinistra istituzionale non è più da sola in grado di fare. Non è un caso che anche l´altra grande manifestazione recente contro Orban, a metà gennaio, pur avendo visto la partecipazione di esponenti dei partiti politici, sia stata organizzata da associazioni.


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