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Chi è Maria Sandra Mariani, l’italiana liberata oggi in Algeria

“La cittadina italiana rapita a Djanet nel sud dell´Algeria è stata liberata”. Questo l´annuncio in un flash nell´edizione on-line dato dalla tv satellitare saudita Al Arabiya. Il riferimento va subito a Maria Sandra Mariani sequestrata il 2 febbraio 2011, a circa 200 chilometri a sud della città algerina Djanet.
 
La Farnesina conferma
“Maria Sandra Mariani è libera. Ne ho appena informato i familiari. Mi unisco alla loro grande soddisfazione e sollievo per questa magnifica notizia”: lo conferma in una nota il ministro degli Esteri Giulio Terzi. “I miei ringraziamenti più sentiti – prosegue il titolare della Farnesina – vanno a tutti coloro che hanno contribuito all´esito positivo della vicenda con grande dedizione, costanza e professionalità”.
 
Chi è
La Mariani, 53anni, originaria di San Casciano in Val di Pesa, in provincia di Firenze, è stata rapita più di un anno fa, il 2 febbraio 2011, 250 chilometri a sud di Djanet (Algeria).
Al momento del sequestro, si era allontanata dal gruppo con cui viaggiava scortata da due responsabili del tour per comprare del cibo, quando si è trovata di fronte un gruppuscolo di uomini armati.
Profonda conoscitrice del deserto algerino, Maria Sandra ha viaggiato molto in quelle zone, non lontane dal Mali e roccaforte di Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi). Il primo commento del papà sollevato dalla bella notizia è stato: “Appena la vedrò le dirò: dimenticati l`Algeria. È andata nove o dieci volte lì e ogni volta noi eravamo sempre in pensiero”.
 
Durante quest´anno di prigionia i rapitori hanno diffuso due video. Nel primo, trasmesso pochi giorni dopo il sequestro, Mariani confermava di essere nelle mani dei fondamentalisti dell´Aqmi. Un secondo video è stata diffuso all´inizio di maggio, mentre a metà dello stesso mese il ministro per il Turismo e l´Artigianato algerino, Smail Mimune ha affermato che la turista italiana era “ancora in vita e in buona salute”. Le notizie dettagliate più recenti su di lei risalgono all´ottobre scorso. Secondo fonti concordanti, la donna si trovava in Mali, nelle mani di un´unità combattente (katiba) di Aqmi guidata da Abu Zeid, uno dei capi più temuti dell´organizzazione.
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