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Ecco chi sono gli italiani ancora in ostaggio nel mondo

Dopo la liberazione di Paolo Bosusco, sono nove gli italiani ancora ostaggio di bande armate in tutto il mondo.
“Si tratta di persone che si trovano in parti del mondo completamente diverse”, ha spiegato il ministro degli esteri Terzi “ma che l´Unità di crisi continua a seguire 24 ore su 24” in collegamento “con le altre amministrazioni dello Stato e gli organismi di sicurezza. Siamo al lavoro per riportare a casa tutti i nostri connazionali in difficoltà. Siamo vicini alle loro famiglie´´.
Per raggiungere il maggior numero di gente possibile Terzi ha puntato su Twitter: “Viaggia sicuro. Scarica l´App dell´Unità di Crisi!”, è il messaggio postato dal ministro. Si tratta delle applicazioni del portale ´viaggiare sicuri´ e ´dove siamo nel mondo´ che permettono di trovare informazioni sulle zone più a rischio e registrarsi per informare la Farnesina sulla propria destinazione.
L´appello agli italiani di Terzi è arrivato al termine dei una riunione all´Unità di crisi della Farnesina per fare il punto sugli italiani rapiti nel mondo:
 
Rossella Urru,
Cooperante rapita nel sud dell’Algeria in ottobre e scomparsa tra le dune del Sahara. La notizia della sua liberazione giunta poche settimane fa, è stata presto smentita. Di lei più nessuna traccia. Rossella, originaria della Sardegna, si è laureata in Cooperazione internazionale a Ravenna, da due anni lavorava in Algeria al progetto umanitario per il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli.
 
Maria Sandra Mariani
53 anni, turista fiorentina catturata a febbraio 2011, nella stessa zona del sequestro di Rossella Urru. Sandra è l´ostaggio da più tempo nelle mani dei rapitori che probabilmente fanno capo ad Al Qaida per il Maghreb islamico (Aqmi), la rete integralista che controlla l´immensa fascia desertica che va dall´Algeria alla Mauritania, dal Mali al Niger, al Ciad fino al Sudan. Sandra Mariani si trovava insieme al suo gruppo a 250 chilometri a sud di Djanet. Nel momento del rapimento si era allontanata, scortata da due responsabili del tour per comprare del cibo, quando si è trovata di fronte degli uomini armati.
 
Giovanni Lo Porto
38 anni, cooperante siciliano catturato lo scorso 19 gennaio con un collega tedesco in Pakistan nella località di Multan (Punjab). Sarebbe nelle mani del gruppo talebano Tehrik-e-Taliban Pakistan, capeggiato da Hakimullah Mehsud. Circa un mese fa il loro rilascio sembrava imminente, ma la vicenda non ha avuto la svolta sperata. Il governo del Pakistan ha ribadito più volte il suo impegno per combattere la piaga dei sequestri di persona, ma attualmente restano nelle mani di gruppi armati diversi operatori umanitari.
 
Sei militari della nave ‘Enrico Ievoli’
Prigionieri dei pirati, 6 marinai siciliani che viaggiavano a bordo della nave sequestrata il 27 dicembre scorso al largo delle coste dell´Oman e che sarebbe alla fonda al largo delle coste somale. un mercantile che è stato catturato al largo delle coste dell´Oman (Emirati Arabi). La nave, un mercantile, è stata attaccata dai pirati. A bordo 18 persone, sei delle quali italiane. Gli altri marinai sono cinque ucraini e sette indiani. Il tanker, lungo 138 metri, trasportava circa 15.750 tonnellate di soda caustica. Dal momento della cattura il capitano aveva comunicato con l’armatore dicendo che tutti stavano bene ma da allora è calato il silenzio anche su questa storia.
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