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Pensioni e lavoro, i sindacati scendono in piazza a Roma

Sindacati in piazza a Roma per chiedere al governo “risposte sugli esodati”. La manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil inizia alle 9.30 in piazza della Repubblica, con la partenza del corteo prevista per le 10. Una protesta proprio il giorno dopo che l´esecutivo ha stabilito in 65mila il numero dei lavoratori coinvolti. Cifra che ha suscitato la reazione negativa dei sindacati, secondo cui il numero è molto più alto, decine di migliaia di persone in più.
 
Obiettivo della manifestazione è quindi premere sul governo per “risolvere la drammatica situazione delle migliaia di persone senza più stipendio e senza pensione, e per chiedere una soluzione allo scandalo delle ricongiunzioni onerose”. I leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti parleranno al termine del corteo, in piazza Santissimi Apostoli.
 
In piazza per dire no a “una riforma che ha scippato ai lavoratori onesti i loro diritti, ha tolto a 800mila giovani la possibilità di nuove assunzioni nei prossimi tre anni e ha privato le donne italiane dei risparmi promessi per il welfare e i servizi di cura” anche il presidente dell´Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che è sceso in iazza per partecipare alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil, insieme a una delegazione del partito.
 
“La riforma Fornero ha fatto cassa sulla pelle di chi ha lavorato una vita, mentre ha risparmiato evasori e titolari di rendite e patrimoni, consegnando i giovani precari a un destino di incertezza e miseria. Saremo in piazza anche per chiedere al governo di garantire la pensione con le vecchie regole a tutti i lavoratori che hanno firmato accordi di mobilità o esodo prima del 31 dicembre 2011 e che oggi vivono l´incubo di un futuro senza reddito, senza pensione e senza lavoro. Abbiamo votato contro la riforma pensionistica e voteremo contro quella del mercato del lavoro che cancella l´articolo 18, non combatte la precarietà e non investe risorse sul futuro delle donne e dei giovani”.
 
“L´Idv – ha detto ancora Di Pietro- è stata e sarà sempre dalla parte dei lavoratori e delle imprese che investono e producono nel rispetto dei contratti e delle leggi. Occorre voltare subito pagina e costruire un´alternativa di governo che metta al centro il lavoro, le politiche di sviluppo sostenibile e un modello di welfare inclusivo per le nuove generazioni”.


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