Skip to main content

Riforma dei partiti, ecco da dove ripartire

I partiti sono sostenuti oramai da una minima parte dei cittadini, l´8% (vedi sondaggio del settimanale Espresso), in quanto per tutta una serie di ragioni, alcune non necessariamente imputabili soltanto alla irresponsabilità dei singoli, non riescono ad assolvere più alla missione per la quale sono nati e si sono costituiti, quindi occorre che gli stessi partiti da un lato e gli apparati istituzionali dall´altro agiscano rapidamente.
 
E´ ovvio che i partiti non possono essre sostituiti come sistema di rappresentanza da oggi al domani ma occorre che si rendano conto che il processo è irreversibile e quindi comincino a fare da un lato un significativo passo indietro in termini di gestione del potere e dall´altro si impegnino concretamente nel rivedere radicalmente tutto il meccanismo di consenso elettorale e gestionale, del sistema delle rappresentanze e il sistema delle regole comuni all´accesso all´attività politica.
 
Detto questo in attesa di riformulare un nuovo sistema di rappresentanza, per evitare appunto non auspicabili e drammatiche sollevazioni popolari (la primavera araba con il web non ci mette niente a diventare primavera europea) tutti i partiti dovrebbero accordarsi sui seguenti punti:
 
1. Via tutte le persone indagate dai partiti a tutti i livelli, siano esse soltanto indagate o che abbiano avuto precedenti con la giustizia. (siamo in emergenza… occorre dare un segnale! Qui altrimenti con la giustizia italiana per arrivare al terzo grado di giudizio occorrono trent´anni).
2. Altissimi standard di competenza, professionalità, etica e moralità per l´accesso all´attività politica a tutti i livelli, da semplice consigliere di municipio a ministro.
3. I curricula degli aspiranti politici devono apparire ed essere conosciuti da tutti, mesi e mesi prima di essere segnalati o incaricati candidati a elezioni.
3. Voti non più segreti (l´elezione di un politico deve essere trasparente): si deve sapere chi vota chi.
4. Rifiutare voti di provenienza non identificata o illecita (accordo con tutti i partiti)
5. Non più vittoria elettorale ad ogni costo.. Deve cominciare a maturare l´idea che il sistema di voto pilotato dai partiti (anche con tutta la buona volontà e onestà intellettuale) non è più in grado di far vincere chi ha le migliori qualità.
6. Stop al finanziamento pubblico, peraltro già deciso attraverso il referendum.
7. I partiti devono cominciare a lavorare insieme per identificare le migliori soluzioni per l´assegnazione degli incarichi politici e istituzionali sempre con l´assenso della società civile che si esprimerà e verrà coinvolta sempre più attivamente e sempre più diffusamente nel meccanismo decisionale attraverso sistemi web di comunicazione.
 
Francesco Totino
Già membro comitato promotore referendum elettorale
Già responsabile dipartimento nazionale attività produttive partito dei liberaldemocratici (Mario Segni)


×

Iscriviti alla newsletter