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Brindisi, si riparte dal video. Rilasciato il presunto killer

Non ha ancora un volto il responsabile della strage alla scuola “Morvillo-Falcone” in cui è morta Melissa Bassi. L’uomo, Claudio, un perito elettronico di 48 anni, sul quale si concentravano i sospetti degli inquirenti a tarda sera è stato scagionato e rilasciato. E con lui in fratello Marcello, 55 anni, che per tutta la giornata di lunedì era stato messo sotto torchio negli uffici della questura di Brindisi. A loro carico non sono stati trovati i necessari riscontri e dunque i sospetti sono pian piano caduti anche se i due fratelli restano a disposizione degli inquirenti. Nonostante molti indizi a suo carico Claudio non è la persona che compare nel video mentre aziona il telecomando per innescare l’esplosivo.
 
A Brindisi continua dunque la caccia all´uomo del video ma al momento non si sarebbe nessun indagato né arrestato. Mentre a Mesagne ieri si celebravano i funerali di Melissa Bassi, la 16enne rimasta uccisa nell´esplosione, voci incontrollate su possibili sospettati portati in questura si sono rincorse, seguite da smentite ufficiali. “Ci sono persone che vengono semplicemente ascoltate, non può accadere quello che è successo pochi minuti fa”, ha sottolineato la questura riferendosi ai momenti di tensione che ci sono stati quando alcuni ragazzi hanno preso a calci e pungi un´auto delle forze dell´ordine che usciva, in quanto pensavano che dentro ci fosse un presunto assassino di Melissa.
 
Questa la posizione ufficiale ribadita a più ripresa anche dagli inquirenti. “Stiamo ascoltando e abbiamo ascoltato tutta la giornata alcune persone, come informate sui fatti. Nessun interrogatorio”, ha spiegato Milto De Nozza, il sostituto procuratore di Brindisi, applicato alla Dda di Lecce, a cui da ieri è passata la competenza dell´indagine, rubricata sotto l´ipotesi di reato strage aggravata dalla finalità di terrorismo. “Nessun fermato, nessun indagato”, ha specificato anche Cataldo Motta, il procuratore distrettuale di Lecce che coordina le indagini.
 
Ieri intanto migliaia di persone hanno affollato la piazza davanti alla chiesa di Mesagne per dire addio a Melissa Bassi. Tantissimi i giovani e gli studenti con striscioni e palloncini bianchi. Oltre ai familiari e agli amici, in chiesa c´erano il premier Mario Monti, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il procuratore antimafia Piero Grasso, i ministri della Giustizia Paola Severino, dell´Interno Annamaria Cancellieri, dell´Istruzione Francesco Profumo, il presidente del Copasir Massimo D´Alema, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, i sindaci di Mesagne, Franco Scoditti, e di Brindisi Cosimo Consales, il presidente della provincia di Brindisi Massimo Ferrarese nonché varie altre autorità civili e militari. A officiare è stato monsignor Rocco Talucci, arcivescovo di Brindisi-Ostuni.
 
Intanto, il bollettino medico dell´ospedale Fazzi di Lecce ha indicato che Veronica Capodieci, la 16enne rimasta gravemente ferita nell´attentato, è “vigile e collaborante”. La ragazza, ricoverata in rianimazione, “è in respiro spontaneo e continua la ventilazione non invasiva”.


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