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Il piano di Montezemolo: “sostituirsi al Cavaliere”

“Ci sarà una lista Montezemolo alle prossime elezioni politiche. Lista trasversale: riformista e liberale. Non una nuova Forza Italia ma certo attenta ai voti in libertà dei moderati traditi dal ventennio berlusconiano. Perché è quello l´elettore che va conquistato: sostituirsi al Cavaliere”. Inizia  così il pezzo su ´Repubblica´ che dedicato all´annuncio del “piano e dei candidati della lista Montezemolo”.
 
Secondo il quotidiano romano “il progetto del presidente della Ferrari sta per essere definito”, il think thank montezemoliano “sta selezionando una sua classe dirigente, sta pensando ai potenziali candidati per la lista civica, ha raggiunto i 50 mila iscritti, sta elaborando la sua offerta politica dove il perno è la riforma dello Stato con l´idea di lanciare una Costituente”.
 
Montezemolo, si legge ancora, ha “anche un paio di sponde parlamentari, da Nicola Rossi, già consigliere di Massimo D´Alema a Giustina Destro”, ex sindaco di Padova eletta a Montecitorio con il Pdl, “ma non è scontato che sia Montezemolo a guidare la lista”.
 
Nel raccontare cosa si sta muovendo in Italia Futura che si prepara a entrare in politica ´Repubblica´ spiega che non si faranno alleanze, “non stringerà patti con nessuno. Né a destra con quel che sarà la Cosa nuova di Berlusconi (non saremo noi – ha spiegato più volte Montezemolo ai suoi collaboratori – a risolvere l´agonia del berlusconismo) né a sinistra perché il Pd di Bersani ha imboccato la strada dell´identità socialdemocratica (ben diverso sarebbe stato con Veltroni)” né al centro che “dopo la debacle delle amministrative” è stato chiaro che “non sarà il Terzo Polo” ma espressione della “vecchia politica”.
 
Inoltre, “non c´è alcun legame con il governo Monti. Nemmeno Corrado Passera, ministro dello Sviluppo, farà parte dell´eventuale squadra di Montezemolo. L´ex banchiere partecipò alle prime iniziative di Italia futura poi si fece da parte. I maligni dicono perché glielo consigliò l´allora ministro dell´Economia Giulio Tremonti”. Nella fisionomia politica del movimento c´è “meno Stato ma uno Stato che funzioni” e ´Repubblica´ fa i nomi dei pensatori (candidati?) di riferimento: Nicola Rossi, Irene Tinagli, Andrea Romano, Marco Simoni, Michele Ainis.
 
Insomma, si legge in conclusione, “Montezemolo non farà il ´partito dei padroni´ ma è nelle imprese che ha reclutato gli uomini della macchina. A cominciare da quel Federico Vecchioni già giovane presidente di Confagricoltura, coordinatore di Italia Futura che sta girando in lungo e in largo l´Italia, aprendo le sedi e selezionando i militanti. Un ´uomo delle tessere´ per un partito della Terza Repubblica”.


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