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Il premier Monti in tv: giovani più disponibili al cambiamento

Al governo si continua a discutere di occupazione. E se da una parte il presidente del Consiglio Mario Monti promette un impegno per i giovani, annunciando la disponibilità di otto miliardi di euro di fondi europei da destinare all´occupazione giovanile, il ministro del Lavoro Elsa Fornero rilancia la possibilità dei licenziamenti nella P.a.
 
Fermo restando che “quello dei dipendenti pubblici non è un mercato, perché ha regole diverse – ha spiegato il ministro del Welfare – qualcosa di simile a ciò che abbiamo fatto per i dipendenti privati, relativamente alla possibilità di licenziare, sia inserito in una delega per i dipendenti pubblici”.
Subito le dichiarazioni del ministro hanno scatenato aspre polemiche da parte dei sindacati che hanno attaccato la proposta.
 
Dopo l´annuncio sui fondi europei, il premier Monti ha chiesto ai giovani lavoratori più flessibilità: “Quello che occorre agli individui è l´attitudine al cambiamento e la ricerca del nuovo quando si prospetta. Sappiamo tutti che nel futuro si cambieranno diversi lavori nel corso della vita, questo non significa che questi lavori siano precari. Questo dobbiamo incoraggiare ai nostri figli e nipoti e molto famiglie lo fanno”, ha detto il premier a Piazza Pulita, commentando un video su un call center nel quale lavorano laureati a 5 euro l´ora.
 
“L´idea di Bruxelles, che il nostro governo appoggia, è di investire sulla mobilità e la formazione. C´è un progetto pilota – ha spiegato Monti – che suggerisce di riallocare parte dei fondi strutturali nel contrasto alla disoccupazione giovanile”. Complessivamente 460mila giovani a livello europeo potrebbero beneficiare di questo piano di riallocazione, in Italia più di 128 mila ragazzi molti dei quali provenienti dal Sud”.
Un progetto al quale si sta interessando in particolare il ministro Fabrizio Barca: “Nel nostro piccolo governo, perché siamo poco numerosi, abbiamo un ministro, Barca, che ha una competenza particolare nella gestione dei fondi strutturali il che aiuta moltissimo nel valorizzare quste risorse che tradizionalmente l´Italia non ha utilizzato o dissipato”.


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