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L’emilia continua a tremare: 50 scosse nelle notte. 17 morti

Non si arrestano le scosse  in Emilia Romagna. Nella notte ne sono state registrate circa 50 , la più forte di magnitudo 3.4 è stata alle 3:54 con epicentro Camposanto, Mirandola, San Felice sul Panaro e San Giovanni del Rosso in provincia di Mantova.
Nella provincia di Modena il bilancio è drammatico: sono 17, al momento, i morti accertati mentre i feriti sono oltre 300. Si continua a cercare sotto le macerie di capannoni, imprese, chiese e palazzi. Al momento nessuna stima degli sfollati, che sarà comunque immensa dal momento che sono praticamente rasi al suolo i centri dei paesi in cui si è registrato l´epicentro tra Mirandola, San Felice, Cavezzo, Rovereto, Medolla e Concordia.
 
Nonostante la magnitudo della scossa di ieri alle 9 sia stata di 5.8, inferiore a quella del 20 maggio a fare la differenza, secondo gli esperti, sarebbe stata la conformazione della zona (allora l´epicentro fu Sant´Agostino ieri Finale Emilia).
 
Le vittime
Nel distretto del Biomedicale, dove si lavorava già per riprendersi dal terremoto di domenica 20 maggio, il verdetto più amaro: i capannoni nelle zone industriali si sono letteralmente accartocciati, mentre erano al lavoro impiegati, operai e tecnici per i controlli di stabilità. Tre operai della BBG di Mirandola sono stati travolti dalle macerie dal capannone: Enea Grilli, Eddy Borghi, Vincenzo Iacono.
All´interno della Ditta Aries, è morto il fondatore e amministratore Mauro Mantovani.
Poco distante, sempre a Mirandola, sotto le macerie della propria abitazione è rimasto intrappolato Zhou Hong Li, un cinese, morto sul colpo.
Altri tre operai sono deceduti nel crollo del capannone dell´azienda Meta di San Felice: l´ingegnere Gianni Bignardi impegnato in un sopralluogo, l´indiano di 27 anni Kumar Pawan e Mohamad Azarg, marocchino di 40 anni che viveva a San Felice con moglie e due figli.
A Cavezzo altre tre vittime: Iva Vanna Contini rimasta sotto un capannone, così come Daniela Salvioli, Enzo Borghi invece è deceduto nella sua abitazione. Il parroco di Rovereto di Novi, Ivan Martini, è morto nella sua chiesa, mentre con un vigile del fuoco cercava di recuperare la statua della Madonna: una pietra caduta dall´alto lo ha ucciso.
A Medolla in serata ieri si contavano altri tre morti sotto le macerie dell´azienda Haemotronic: accertata la morte di Paolo Siclari, individuati i cadaveri di altri due colleghi, recuperato stamattina un terzo che risultava disperso. Infine a Concordia Sergio Cobellini è stato ucciso dopo essere stato colpito da un masso mentre camminava in strada.
 
La procura aprirà fascicoli per indagare sulle persone morte nelle aziende. Non mancano le storie di chi si è salvato per miracolo: lo stesso sindaco di Finale Emilia è riuscito a fuggire dall´asilo comunale pochi secondi prima del crollo mentre una donna è stata trovata dopo 12 ore viva sotto le macerie a Cavezzo.
Lunedì 4 giugno sarà lutto nazionale per le vittime del terremoto mentre oggi il Cdm varerà altri decreti per questo ulteriore stato di crisi emiliano. Ci saranno, con ogni probabilità, provvedimenti per lo slittamento di tutte le tasse da parte di cittadini e imprese, finanziamenti per sbloccare investimenti nei comuni coinvolti dal sisma, il blocco di mutui e sfratti.
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