Pierluigi Bersani “convochi le primarie del Pd” perché “non vorrei che Bersani pensasse di fondare la propria legittimazione sulle primarie del 2009. Se si vota a marzo del 2013 si facciano le primarie a ottobre o a novembre, senza inventarsi alibi”. Con queste parole il sindaco di Firenze Matteo Renzi sfida il segretario del partito a fare le primarie.
In una intervista al Corriere della Sera Renzi spiega che se Bersani “ottiene un voto in più degli altri ha il diritto di essere lui il candidato e tutti noi gli daremo una mano con correttezza, ma l´idea di andare a ricercare la sua legittimazione su primarie di tre anni fa, cioè di un´era geologica fa, perché in politica è cambiato tutto, sarebbe assurdo”.
“Bersani – rilancia Renzi – deve avere il coraggio di indire le primarie. Mettendosi in gioco lui, se lo ritiene, ma è ovvio che parteciperanno anche altri. Ognuno con il proprio programma”.
Quanto al risultato delle amministrative Renzi non risparmia giudizi severi verso i dirigenti democratici: “Se i dirigenti del Pd pensano di aver vinto queste elezioni vuol dire che vivono nell´iperuranio” sottolinea. “Io – sono molto felice che il Pd prenda qualche sindaco in più del passato, però è anche vero che lascia sul terreno 91 mila voti” e il dato “più importante” è stato l´astensionismo.