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Terremoto Pdl, dimissioni (respinte) di Bondi

“Dopo aver letto tutto ciò che si è detto anche oggi sul Pdl e sulle persone che, come me, in questi anni hanno avuto responsabilità nella gestione del partito, intendo rassegnare le mie dimissioni da coordinatore – fa sapere in una nota Sandro Bondi – non perché reputi di avere delle colpe particolari, anzi sono persuaso di avere svolto il mio impegno con assoluta trasparenza, ma soprattutto per sottrarmi ad attacchi e denigrazioni personali che fanno parte della peggiore politica”.
Il fidato collaboratore dell´ex premier può essere caduto sotto la pressione delle pesanti critiche arrivate anche dai giornali amici come Libero che stamattina titolava “Dimettetevi tutti”.
 
Le dimissioni sono comunque state respinte da Berlusconi e Alfano. Questa mattina, il Cavaliere ha riunito a Palazzo Grazioli i coordinatori del Pdl, i capigruppo di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, e il segretario politico Angelino Alfano prima di volare a Bruxelles per il vertice del Ppe. Sul tavolo, una delle ipotesi è l´azzeramento stesso del Partito. Anche se all´uscita dal vertice, alla domanda dei cronisti, “ci sarà un nuovo predellino?”, ha risposto: “Al massimo un altro sgambetto”.


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