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Benedetto XVI a Milano Il ritorno del Papa dopo 28 anni

Papa Benedetto XVI è atterrato intorno alle 17,15, con qualche minuto di ritardo rispetto al programma, sulla pista dell´aeroporto di Linate dove ha iniziato la sua visita di tre giorni in città in occasione del settimo Incontro mondiale delle famiglie. Lo hanno accolto nella piazzola degli elicotteri del Forlanini il ministro per la cooperazione internazionale Andrea Riccardi e una delazione di altre 13 persone, composta da autorità civili e religiose rappresentative della città.

Il Santo Padre, accolto sotto la scaletta anche da due bambini, si è recato poi in Piazza del Duomo a bordo della ´papamobile´ percorrendo i 4 chilometri e mezzo che separano lo scalo dal cuore della città.
 
 Benedetto XVI raggiungerà, sempre in auto, l´arcivescovado per sosta di riposo con breve cena prima del trasferimento, alle 19,30, al Teatro alla Scala per il concerto in suo onore diretto dal maestro Daniel Barenboim.
 
Inizia così oggi a Milano la visita più lunga di un pontefice in una città italiana. Tre giorni fitti di appuntamenti che porteranno in città un milione di persone con delegazioni da 153 Paesi. Il viaggio di Benedetto XVI nella diocesi ambrosiana, che arriva 28 anni dopo l´ultimo dei due passaggi di Giovanni Paolo II, coincide infatti con il settimo Incontro mondiale delle famiglie, dedicato questa volta al tema “La famiglia, il lavoro e la festa”. Si tratta di “grande evento” anche dal punto di vista civile, visto che è stato necessario nominare il prefetto, Gian Valerio Lombardi, commissario straordinario. Solo per la sicurezza sono già state mobilitate 10mila persone tra appartenenti alle Forze dell´ordine e volontari. Numeri senza precedenti per Milano, chiamata a una sorta di prova generale dell´Expo 2015.
 
Sarà però soprattutto una grande festa religiosa che mira a promuovere una riflessione collettiva sulla necessità di conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e di recuperare il senso vero della festa. Per Benedetto XVI l´organizzazione del lavoro di oggi, “pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo”, contribuiscono infatti a “disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico”. Il Papa lo ha scritto già nel 2010 in una lettera che annunciava le date dell´Incontro, ma ieri lo hanno ribadito da Milano anche i cardinali Dionigi Tettamanzi e Angelo Bagnasco.
 
“La precarietà strutturale, in cui i giovani si trovano a vivere in molte parti del mondo – ha osservato Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano -, costituisce di fatto una pesante ipoteca sul futuro delle famiglie e, di riflesso, della società”. Una critica all´attuale organizzazione del lavoro che ha toccato anche il tema delle disparità salariali. “Non si devono forse denunciare – si è poi chiesto – discriminazioni inaccettabili, perché oltre i limiti della giustizia, anche nell´ambito della retribuzione economica e delle pensioni? Certo, c´è una giustizia ´distributiva´, ma, proprio perché ´giustizia´, ha dei limiti, oltrepassati i quali si trasforma in un´ingiustizia scandalosa”.
Sulla stessa linea il presidente della Cei Bagnasco, per il quale “non si tratta solamente di sostenere l´istituto famigliare, urge anche ricuperare la ´cultura della famiglia´, vale a dire un modo di pensare comune, dove la bellezza e la dignità della famiglia naturale siano percepiti come il nucleo generatore dell´umano e del vivere insieme”. Una cultura, ha proseguito, “che guardi con particolare stima alla famiglia fondata sul matrimonio”.
 
Sabato mattina, nella cattedrale milanese, è previsto l´incontro con i religiosi e le religiose, seguito dal trasferimento allo stadio San Siro per vedere i giovani cresimati e cresimandi. Nel pomeriggio il Papa rientrerà in Arcivescovado, sua base milanese per tutti e tre i giorni, per un saluto alle autorità civili. La serata è invece dedicata alla Festa delle Testimonianze sulla pista dell´aeroporto di Bresso, all´interno del Parco Nord, dove è stato allestito un palco-altare grande quanto una chiesa.
Il momento più importante della tre giorni, sempre al campovolo, è la Santa Messa che Benedetto XVI celebrerà domenica mattina davanti a un milione di fedeli. Il rientro a Roma è previsto alle 17,30 dopo una colazione con cardinali, vescovi e alcune famiglie in arcivescovado oltre al doveroso tributo, nella sala del trono, agli organizzatori della visita.


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