Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Brindisi, il movente non convince. Si indaga tra gli affari

La procura di Brindisi continua incessantemente il suo lavoro per trovare un movente più plausibile alla strage davanti alla scuola. Intanto sabato sera il gip del tribunale di Lecce, Ines Casciaro, ha convalidato il fermo di Giovanni Vantaggiato, l´imprenditore reo confesso dell´attentato di Brindisi del 19 maggio ed ha emesso una ordinanza di custodia in carcere nei suoi confronti per l´accusa di strage in concorso con finalità di terrorismo.
Gli inquirenti stanno cercando di capire se il folle gesto possa essere una reazione alle truffe subite, come racconta Vantaggiato, o ci sia altro. E continua a non convincere l´idea che lui abbia fatto tutto da solo. L’uomo dichiara infatti di aver fatto scoppiare la bomba per protesta dopo essere stato truffato almeno due volte dai suoi clienti, ma non accenna minimamente al suo tentativo di far sparire qualche documento custodito in casa o nel suo deposito di carburanti.
 
Ed è l´attività economica dell´imprenditore di Copertino, il filone su cui si stanno concentrando gli accertamenti degli investigatori, in particolare su documenti in bianco relativi ad operazioni doganali nel settore del commercio di carburanti: potrebbero essere queste le carte alle quali Vantaggiato voleva riferirsi in un biglietto trovatogli tra le mani poco prima dell´udienza di convalida del fermo in carcere e che probabilmente intendeva far arrivare alla moglie. I documenti sono stati acquisiti dagli investigatori nelle ultime ore durante un´ispezione e si sta verificando se siano legati ad operazioni regolari o no.
Il difensore di Vantaggiato, l´avvocato Franco Orlando, sta valutando l´ipotesi di presentare ricorso al tribunale del riesame contro l´ordinanza di custodia cautelare. “Allo stato ho preso visione in modo parziale dell´atto emesso dal giudice. Mi riservo un più approfondito esame nelle prossime ore per valutare il ricorso. Uno dei punti fondamentali e che non mi convince è il fatto che sia stata confermata l´aggravante della finalità di terrorismo”. Questa specifica contestazione conferma la competenza della direzione distrettuale antimafia di Lecce a continuare l´inchiesta.
 
Sabato, nel carcere di Lecce, si era svolta l´udienza di convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, il 68enne di Copertino proprietario di un deposito di carburante, accusato della strage nella quale e morta la 16enne Melissa Bassi.
All´interrogatorio di garanzia di Vantaggiato davanti al gip di Lecce, Ines Casciaro, erano presenti i pm inquirenti, Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza, oltre all´avvocato Franco Orlando che assite il 68enne.
L´interrogatorio di garanzia è durato circa tre ore e mezza, dalle 9 e fino alle 12.45. Rispetto all´interrogatorio e alla confessione del 6 giugno, quando è stato fermato, Vantaggiato ha aggiunto solo qualche dettaglio, anche riguardo alle motivazioni, insistendo sul fatto che era “esasperato” e preoccupato economicamente: vantava crediti aperti e aveva subito truffe, per circa 400mila euro, e non riusciva a recuperare questo denaro. Ma anche che il lavoro era calato tanto da indurlo a diminuire il personale. Anni fa infatti aveva anche perso l´appalto per la fornitura di gasolio per le scuole della provincia di Brindisi, tra cui la Morvillo Falcone. Che pure – ha detto nell´interrogatorio – è stata scelta solo perché, poco controllata e vicino all´autostrada, via di fuga e facile ritorno per Copertino.
 
Davanti al gip ha ribadito che non ci sono complici, di non appartenere ad organizzazioni criminali o terroristiche e che con il suo gesto non c´entra la politica, era “un atto dimostrativo”. E davanti al gip ha detto di essere pentito e di voler scrivere una lettera ai familiari di Melissa Bassi, la 16enne uccisa nell´esplosione, e alle altre ragazze che sono rimaste ferite per chiedere perdono.
“L´interrogatorio e stato un po´ meno insoddisfacente nel suo complesso, anche sul movente quindi”, ha brevemente commentato il procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta.
“Ha confermato quello che già aveva detto durante la sua confessione. Ha ribadito di aver fatto da solo, di aver confezionato l´ordigno da solo”, ha spiegato al termine dell´udienza di convalida l´avvocato Franco Orlando, che assiste Vantaggiato, e “sul movente – ha aggiunto – ha spiegato che si era sentito esasperato dalla situazione di criticità della sua azienda. Non lavorava più come prima ed aveva molte situazioni creditorie che non riusciva a chiudere”. Durante l´interrogatorio le sue testuali parole, ha riferito l´avvocato, sono state: “Era un gesto dimostrativo”. E “la scuola non c´entra nulla, lo ha ribadito, ha detto di averla scelta solo perché gli è sembrato un posto dove c´erano pochi controlli e vicino all´autostrada per tornare facilmente a Copertino. Non ha pensato che così poteva colpire delle ragazze, non ha avuto la percezione della gravità di quello che stava facendo e non pensava che il potenziale esplosivo fosse tale da causare quella tragedia”.
L´avvocato ha inoltre raccontato che il 68enne “in alcuni momenti drammatici dell´interrogatorio, è scoppiato in lacrime per Melissa e per i suoi genitori. E ha detto: ´Chiedo perdono. Mi metto in ginocchio davanti ai parenti delle vittime´”.
×

Iscriviti alla newsletter