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Chi è Roger Ballen. Al Macro il suo mondo surreale

Cinquant´anni di attività per definire un grande fotografo, attraverso un lungo viaggio psicologico ed esistenziale: “Se l´artista è colui che trascorre la propria vita cercando di definirsi, allora posso chiamarmi artista”. Sono le parole di Roger Ballen, il fotografo newyorkese che oggi racconterà al pubblico il suo lavoro e i suoi oltre 50 anni di carriera al Museo di arte contemporanea di Roma.
L´appuntamento, pensato come una performance teatrale, si svolgerà alle 18:30 nell´auditorium di via Nizza, è il quarto appuntamento di “Incontri di fotografia” a cura di Marco Delogu. Poi dalle 20 alle 21 Ballen firmerà le copie dei suoi ultimi libri pubblicati da Phaidon Press: Outland, (2001), Shadow Chamber (2005), Boarding House (2008).
 
Nato a New York nel 1950, Ballen ha vissuto e lavorato a Johannesburg, in Sudafrica, per quasi 30 anni. Il suo stile fotografico documentaristico, in seguito evoluto in “tableaux” immediatamente riconoscibili, che includono uomini, animali, disegni e sculture, gli hanno presto provocato un grande riconoscimento di pubblico e critica.
 
Una varietà di oggetti e animali che diventano sempre più parte dell´inquadratura, dominano Outland (2001) e Shadow Chamber (2005). Qui oggetti apparentemente incompatibili convivono senza problemi. La loro diversità potrebbe sembrare casuale ma, a un´analisi più attenta, si coglie l´abilità di Ballen nel mostrare le relazioni tra le diverse parti, le persone, la loro disposizione e le loro qualità metafisiche ed emotive. La serie Shadow Chamber testimonia in particolare come lo spazio e l´atmosfera siano manipolate al fine di creare un mondo inquietante e surreale.
I suoi ultimi lavori della serie Boarding House (2009) hanno attributi pittorici e plastici: i soggetti, animali o umani, sembrano perdere il loro carattere originario, acquistando la funzione di oggetti di scena all´interno della composizione.
 
Il lavoro di Ballen è stato esposto in importanti istituzioni in tutto il mondo ed è presente in collezioni museali come il Centre Georges Pompidou a Parigi, il Victoria and Albert Museum a Londra e l´England and Museum of Modern Art di New York.

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