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Egitto, Morsi presidente

I paesi Occidentali e le capitali del mondo arabo hanno salutato ieri l´elezione del candidato dei Fratelli Musulmani, Mohamed Morsi, alla presidenza dell´Egitto.
La Casa Bianca ha invitato il Cairo a rimanere “un pilastro della pace nella regione”. Barack Obama ha chiamato al telefono il suo omologo egiziano per congratularsi con lui e assicurare il sostegno degli Stati Uniti al processo di transizione egiziana verso la democrazia: “Collaboreremo con il presidente eletto Morsi, sulla base del rispetto reciproco, per ottenere progressi in numerose questione di interesse per l´Egitto e gli Stati Uniti”, ha fatto sapere Washington. Il capo della Farnesina Giulio Terzi ha espresso su twitter le sue “felicitazioni” al Presidente Morsi e agli egiziani “per la prova di democrazia”. Si tratta, ha scritto Terzi, di un “passo avanti per consolidare le istituzioni e rafforzare l´amicizia con Roma”.
 
Con il 51,73% delle preferenze, pari ad oltre 13 milioni di voti, Morsi ha superato al ballottaggio l´ex primo ministro di Hosni Mubarak, Ahmed Shafiq. Per il movimento radicale palestinese Hamas, l´elezione di Morsi ha segnato un “momento storico” per l´intera regione mediorientale. Il Qatar, da parte sua, ha salutato “il ruolo del Consiglio supremo delle forze armate e dei magistrati egiziani che hanno consentito il successo” di questo processo elettorale.
Il Consiglio nazionale siriano, principale movimento di opposizione al regime di Damasco, ha stimato che l´elezione di Morsi rappresenta “uno dei risultati più gloriosi della primavera araba”, che dà “grandi speranze” al popolo siriano. L´Iran ha espresso le sue congratulazioni “al popolo egiziano per il successo di queste elezioni e per la presidenza di Morsi, rendendo omaggio ai martiri nel paese”. Gli Emirati arabi uniti hanno espresso “la speranza di vedere tutti gli sforzi convergere verso la stabilità” dell´Egitto.
 
A Bruxelles, l´Unione europea ha definito la vittoria di Morsi “storica per il paese e per la regione”. Il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, si è detta disponibile “a lavorare con Morsi” ed ha lanciato un appello “a tendere la mano a tutti gli altri gruppi politici e sociali”. Il presidente francese François Hollande ha assicurato che la Francia è “pronta a lavorare” con il nuovo capo di Stato egiziano. A Londra, il ministro degli Affari esteri William Hague ha evocato “un momento storico per l´Egitto”.
 
“Tenebre in Egitto”
Israele ha reso omaggio al “processo democratico” che ha permesso a Morsi di accedere alla presidenza, indicando che “intende proseguire la sua cooperazione con il governo egiziano sulla base del trattato di pace” siglato nel 1979. Ma è  una preoccupazione unanime quella che esprimono oggi i quotidiani israeliani per la vittoria di Mohamed Morsi.
“Tenebre in Egitto”, titola lo Yediot Aharonot, principale quotidiano popolare, alludendo ad una delle dieci piaghe riportate nella Bibbia. “Israele è preoccupato dall´arrivo al potere dell´islam estremista in Egitto”, anche se Morsi ha promesso di rispettare gli impegni internazionali dell´Egitto, rileva il giornale. “Pericolosa vittoria”, insiste l´editorialista Semadar Perry ricordando che Morsi ha già guidato un comitato per “la guerra contro l´impresa sionista” e che Hamas fa parte dei Fratelli musulmani. “Israele deve essere pronto a tutte le eventualità”, mette in guardia Alex Fishman, evocando una possibile revisione degli accordi di pace e degli impegni economici.
 
“La paura è diventata realtà: i Fratelli musulmani sono al potere in Egitto”, titola Maariv, quotidiano di centro-destra, aggiungendo: “Il trattato di pace è a rischio”.
Pragmatico, Yaacov Katz, esperti di affari militari del Jerusalem Post, afferma da parte sua che “niente cambierà a breve termine nelle relazioni con l´Egitto, poiché Morsi deve affrontare sfide più pressanti di una guerra con lo Stato ebraico”. Ma l´arrivo al potere dei Fratelli musulmani “avrà una influenza sulla crescente minaccia terrorista nel Sinai”, aggiunge. Anche il giornale Haaretz (sinistra) dedica la sua prima pagina ai “timori” che suscita in Israele il presidente islamista in Egitto.
 
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