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Il giuramento di Pizzarotti a Parma

autonomia
Altro che Italia-Croazia. Ieri il maxi-schermo a Parma era tutto per il giuramento di Federico Pizzarotti. Abbandonati jeans e camicia dei giorni scorsi, vestito in giacca e cravatta, visibilmente emozionato davanti ai consiglieri, alla moglie e agli amici “grillini”, il neosindaco 5 stelle ha prestato giuramento durante la prima seduta del Consiglio comunale.
 
L´ex consulente informatico ha esordito con un “salve a tutti”; nel suo discorso in aula ha citato in un paio di passaggi il “Mondo Piccolo” di Giovannino Guareschi e Piero Calamandrei spiegando che “il Comune (come lo Stato) siamo noi”. Ma il giovane primo cittadino che ha battuto al ballottaggio del 20 e 21 maggio il candidato del Pd è passato in fretta ad annunciare i punti sui quali la sua giunta s´impegnerà nei primi mesi.
 
La seduta è iniziata intorno alle 15,30 e si è conclusa poco prima delle 19,30, con una sospensione di qualche minuto nel momento di nominare la commissione elettorale. Qualche polemica durante il dibattito sull´elezione del presidente del Consiglio comunale di Marco Vagnozzi. Per il resto la prima riunione fila via liscia. Dopo i messaggi affidati al canale Youtube del Comune di Parma, Pizzarotti ha dovuto confrontarsi direttamente con persone in carne ossa e proprio per precisare le “lungaggini” sulla definizione della giunta, quando sono stati nominati al momento solo 5 assessori: “Tutti ci chiedono dei tempi, a noi interessa trovare le competenze e i valori” ha tagliato corto, prima di passare a parlare di impegno per la “trasparenza” in Comunale e dialogo “con la minoranza” come si fa in “una vera democrazia partecipata”. “Siamo qui per imparare, e se sbaglieremo ci scuseremo – ha detto interrompendosi ogni tanto per l´emozione – daremo valore alla minoranza: dovremmo essere come nel mondo piccolo di Guareschi”.
 
Il primo lavoro sarà sul bilancio per “mettere in sicurezza i conti”, poi “per la ricrescita”. Sull´inceneritore, tema molto dibattuto in campagna elettorale, “si troverà una soluzione condivisa, senza mettere a rischio posti di lavoro e senza nuovi rischi economici”.
 
 
f.a.


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