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Il vino italiano? Da Oscar

Nonostante la crisi, l’Italia ha ancora i suoi primati e le sue vie d’eccellenza a cui poter guardare per sperare nel futuro e per riconquistare la nostra identità. L’arte, la cultura, la nostra storia sono il patrimonio per il quale il mondo ci conosce e continua a riconoscerci come insostituibili: e dell’arte fa parte la nostra capacità di fare cultura del vino e del cibo. I nostri vigneti sono riserve di diamanti a cielo aperto e il nostro vino è la perla che ruota nel mondo. Per questo è necessario essere consapevoli di questo patrimonio, anche commerciale, e promuovere una vera e propria “cultura del vino”. A questo è servita anche la bella serata degli Oscar del Vino.
 
Una serata in grande stile, quella organizzata da Bibenda e proprio dal suo ideatore Franco M.Ricci nei saloni dell’Hotel Cavalieri Hilton di Roma. Il 14° Premio Internazionale del Vino si è rivelato una festa colorata ed elegante che ha coinvolto produttori di vino, nomi antichi e nuovi delle grandi aziende italiane e d’oltralpe, personaggi dello spettacolo che sono da sempre attenti alla comunicazione del vino e della tavola di qualità, professionisti del settore enologico e della sommelierie del mondo, e tanti ospiti intenditori del vino d’eccellenza. Lo stesso Franco M. Ricci ha condotto la serata insieme a Federico Quaranta (conduttore di Decanter, Radio2), in un clima di festosa emozione, in cui le attenzioni del cerimoniale da Oscar sono state seguite in un’atmosfera rilassata, gioiosa, amichevole.
 
Oltre 200 gli ospiti, rigorosamente in smoking e abito da sera lungo e sontuoso, in un ambiente luminoso e ricco delle decorazioni floreali che davano lustro al palco e ai banchi d’esposizione di tutte le bottiglie e le etichette che si erano assicurate una nomination per l’ambito premio. L’importanza del riconoscimento, la sua anima “popolare”, legata ai voti dei tanti lettori di BIBENDA, la Guida ai Vini, BIBENDA 7 e del sito www.bibenda.it che hanno scelto i protagonisti dell’Oscar, ha attirato l’attenzione dei media e dei telegiornali nazionali. Il successo dell’Oscar del Vino è da sempre in verità il successo della comunicazione del vino di qualità.
 
Per la prima volta nella sua storia, in questa edizione l’Oscar del Vino è stato consegnato durante una cena di gala che ha permesso agli ospiti di assaggiare il menu dello Chef Gianfranco Vissani, che ha proposto piatti insoliti in cui il pesce e le carni si univano agli aromi dello zenzero, delle rape, oppure al crudo di cipolla, alla consistenza del riso soffiato, al mirtillo, alle affumicature, e i dolci finali si ammorbidivano d’albicocca nel tè bianco, si gustavano come “frivolezze”. Prelibatezze che, durante la cena, sono state “annaffiate” dagli assaggi di tutte le etichette dei vini in nomination nelle differenti categorie, unite in una speciale carta dei vini.
 
A salire sul palco volti noti della comunicazione e del mondo enologico: da Letizia Moratti premiata con l’Oscar per la “migliore etichetta” del suo Oltrepò Pavese Barbera Dodicidodici 2009 (Castello di Cigognola), a Daniela Scrobogna come “miglior sommelier docente”, il volto femminile della competenza e dell’eleganza nella docenza dei corsi dell’Associazione Italiana Sommelier; da Bruno Vespa e Antonella Clerici per la comunicazione mediatica del vino, al nome giapponese del “miglior sommelier nel suo ristorante” Hayashi “Moto” Mototsugu, al “miglior enologo” Gianni Menotti. E soprattutto l’Oscar alle firme dei grandi produttori per le annate felici dei loro vini: Vie di Romans, Fontodi, Ceci, Gianfranco Fino, Cantine del Notaio, Ricci Curbastro, Argiolas, Fattoria Coroncino,e i francesi Chateau de La Tour e Dom Pérignon.
 
Un dettaglio per gli amanti del sangiovese d’autore: tra le nomination per l’Oscar al “miglior vino con interessanti qualità e prezzo”, un giovanissimo produttore Francesco Buffi, erede dell’azienda Baricci, che ha proposto un piacevolissimo Rosso di Montalcino 2009, e che assicura un Brunello 2007 d’eccezione.
 
 


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