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Istat: disoccupazione record

Un esercito di oltre 2,8 milioni di disoccupati nel primo trimestre del 2012. A fornire il dato è l´Istat spiegando che il numero dei disoccupati ha registrato, nei primi tre mesi dell´anno,un forte aumento su base tendenziale (+30% pari a 646mila unità), portandosi a 2.801.000 unità: si tratta del dato più alto dal primo trimestre del ´93. La crescita riguarda sia gli uomini sia le donne ed interessa l´insieme del territorio nazionale. L´aumento del numero dei disoccupati è dovuto per circa i due terzi dei casi a quanti hanno perso la precedente occupazione (+416mila unità). In questo gruppo il 37,7% (157mila unità) ha non più di 34 anni e il 62,3% (259mila unità) ha almeno 35 anni.
 
Continua a scendere, in misura più ampia rispetto al passato la popolazione inattiva (-3,7% pari a -549mila unità). Il tasso di inattività è calato al 36,4% dal 37,8% di un anno prima.
Disoccupazione giovanile a livelli record nel primo trimestre del 2012. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è salito dal 29,6% del primo trimestre 2011 al 35,9%: si tratta del dato più elevato dal primo trimestre del 1993. Si raggiunge un picco del 51,8% per le giovani donne del Mezzogiorno. In sostanza oltre la metà delle ragazze del Sud, di coloro cioè che partecipano attivamente al mercato del lavoro, è senza occupazione.
 
Nel primo trimestre 2012 il numero degli occupati diminuisce in termini tendenziali dello 0,4% (-81mila unità). Il risultato sintetizza il nuovo calo dell´occupazione maschile a fronte della positiva tendenza di quella femminile.
Al calo dell´occupazione italiana rispetto a un anno prima (-155mila unità) si associa la crescita di quella straniera (+74mila unità). Tuttavia, mentre il tasso di occupazione degli italiani segnala un lieve arretramento (dal 56,2% al 56,1%), quello degli stranieri è in ulteriore significativa riduzione: dal 62,4 del primo trimestre 2011 al 60%.
 
L´aumento dell´occupazione italiana più adulta (+121mila unità, nella classe con almeno 55 anni), soprattutto a tempo indeterminato, si contrappone al persistente calo su base annua di quella più giovane (-251mila unità, nella classe fino a 34 anni). Il tasso di occupazione dei 15-34enni italiani passa dal 43,9% del primo trimestre 2011 all´attuale 42,7%.
Gli occupati a tempo pieno accentuano la dinamica riduttiva (-2,1%, pari a -415mila unità). La caduta tendenziale, settorialmente diffusa, riguarda sia l´occupazione dipendente a carattere permanente sia quella autonoma full-time. Gli occupati a tempo parziale continuano a crescere, e in misura eccezionalmente forte (+9,6%, pari a 334mila unità), ma si tratta quasi esclusivamente di part-time involontario.
 
L´industria in senso stretto interrompe il recupero avviatosi nel 2011, registrando un calo tendenziale dello 0,7% (-31mila unità), concentrato nelle imprese di medie dimensioni. Per il sesto trimestre consecutivo prosegue il calo tendenziale degli occupati nelle costruzioni (-4,5%, pari a -84mila unità). Il terziario registra una modesta variazione positiva (+0,2%, pari a 28mila unità), a sintesi della crescita delle posizioni lavorative dipendenti, soprattutto nella componente più adulta e in quella a tempo parziale, e della discesa di quelle autonome.
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