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La politica estera secondo Grillo

Un´intervista di un’ora e mezza al più diffuso quotidiano israeliano, Yedioth Ahronot, ripresa dal Corriere della Sera in cui Beppe Grillo dispensa pillole su Medio Oriente, Siria, Iran, Ahmadinejad, Bin Laden, Israele, Occupy Wall Street ed euro. Idee che fanno apparire il leader del Movimento cinque stelle “confuso e prigioniero di pregiudizi” agli occhi del suo intervistatore, Menachem Gantz.
 
Ecco, per chi se la fosse persa, la Grillo’s version su alcune questioni:
 
Iran
“Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna, in Iran, è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo”.
 
“Quelli che scappano, sono oppositori. Ma chi è rimasto non ha le stesse preoccupazioni che abbiamo noi all´estero. L´economia lì va bene, le persone lavorano. È come il Sudamerica: prima si stava molto peggio. Ho un cugino che costruisce autostrade in Iran. E mi dice che non sono per nulla preoccupati”.
 
Israele
“Tutto quel che in Europa sappiamo su Israele e Palestina, è filtrato da un´agenzia internazionale che si chiama Memri. E dietro Memri c´è un ex agente del Mossad. Ho le prove: Ken Livingstone, l´ex sindaco di Londra, ha usato testi arabi con traduzioni indipendenti. Scoprendo una realtà mistificata, completamente diversa”.
 
“Parlare d´Israele è un tabù, come parlare dell´euro: appena lo tocchi, subito ti dicono che sei antisionista e razzista”.
 
Euro
Prima dribbla la domanda sull´uscita dall´euro (“studieremo l´argomento”), poi confida di sentirsi europeo, ma “come gli inglesi, senza stare per forza nella moneta unica”.
 
f.a.


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