Skip to main content

Terremoto, nuova scossa. Oggi lutto nazionale

A due settimane dalla prima scossa che ha provocato, tra Ferrara, Bologna e Modena la morte di 7 persone oltre a crolli di edifici storici, chiese e abitazioni; dopo centinaia di scosse di assestamento registrate nella Bassa modenese; a una settimana dalle tre forti scosse che hanno causato danni incalcolabili a fabbriche e abitazioni e la morte di 17 persone tra operai e cittadini; ieri sera intorno alle 21,20 un´altra scossa di magnitudo 5.1 con epicentro a Novi di Modena ha portato nelle zone terremotate ancora panico e ansia.
 
Per fortuna la “botta” di ieri sera non ha fatto registrare morti o feriti (solo qualche malore da parte di alcune persone anziane): è crollata definitivamente la torre dell´orologio di Novi, già fortemente compromessa con il terremoto del 29 maggio. La scossa è stata percepita anche a Bologna, a Milano e in Veneto.
Panico nelle tendopoli e negli accampamenti autogestiti. “Siamo tutti sfollati – ha detto il sindaco di Novi di Modena, Luisa Turci – eravamo già tutti fuori casa perché tutte le abitazioni sono inagibili. Ma siamo ancora qua”. Anche negli altri paesi dell´area Nord di Modena è aumentata l´ansia in chi convive ormai da due settimane con il terremoto.
 
Oggi in tutt´Italia è stato proclamato il lutto nazionale in ricordo delle vittime. In diversi comuni della provincia di Modena resteranno chiuse le scuole per procedere ad ulteriori verifiche per l´agibilità. Ma nei comuni maggiormente colpiti dal sisma di questi giorni l´anno scolastico si può ormai considerare concluso.
 
Proprio ieri per visitare le zone terremotate è arrivato a Modena il Commissario alla Politica regionale per il Fondo di solidarietà, Johannes Hahn, accompagnato dal vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. “Siamo di fronte ad una catastrofe a carattere nazionale e quindi verrà applicato pienamente il ricorso al fondo di solidarietà, che corrisponde al 2,5% dei danni subiti” ha detto Hahn assicurando “circa 150-200 milioni di euro” di finanziamenti dall´Unione europea. “Si tratta – ha spiegato – di risorse che andranno interamente alle pubbliche amministrazioni per interventi su edifici e strutture pubbliche. L´Europa, inoltre, non chiederà la restituzione dei fondi già erogati per progetti europei che non possono essere portati a termine a causa del terremoto”.
 
Sabato i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti, hanno incontrato il presidente della Regione Emilia-Romagna nominato Commissario per la ricostruzione Vasco Errani, per gli aggiornamenti sui sostegni che verranno assicurati alle imprese fermate dal terremoto.
In quell´occasione Errani ha spiegato l´iter che si seguirà per la ricostruzione delle abitazioni. “Stiamo facendo una valutazione dei danni” per “capire bene quante sono le abitazioni inagibili”. Al termine dei controlli “attiveremo la cosiddetta fase due per una sistemazione degna e di qualità per la popolazione: la priorità è usare il patrimonio immobiliare sfitto”.
 
Ieri Coldiretti ha lanciato l´allarme per la siccità che sta colpendo “quasi centomila ettari di terreno compresi tra Modena, Bologna, Ferrara e Mantova” rimasti “senza acqua a causa dei danni provocati dalle scosse di terremoto agli impianti idraulici che garantiscono la sicurezza del territorio”. L´associazione ha chiesto interventi per “garantire l´irrigazione ed evitare che l´arrivo di forti piogge possa provocare alluvioni nelle campagne, ma anche nelle principali città emiliane”.


×

Iscriviti alla newsletter