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Vatileaks, Bertone accusa: “Giornalisti come Dan Brown”

“Molti giornalisti giocano a fare l`imitazione di Dan Brown”. Lo afferma il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, in un´intervista al direttore di ´Famiglia cristiana´ don Antonio Sciortino.
“Si continua a inventare favole o a riproporre leggende. Come quella che un monsignore del Vaticano sia venuto a Genova con l`incarico di dissuadermi dall`accettare la proposta di papa Benedetto XVI, che mi voleva come Segretario di Stato. E´ totalmente falso! Ma, in ogni ricostruzione della mia nomina, continuo a leggere questo episodio”, afferma Bertone in un´intervista che ruota attorno allo scandalo delle carte rubate del Papa. “La verità è che c`è una volontà di divisione che viene dal maligno. L`unità attorno al Papa è fondamentale. Dà forza alle opere della Chiesa per il bene comune e per la società civile. E, allora, si cerca di dividere. In realtà, in Segreteria di Stato fra tutti i collaboratori c`è un`unità di intenti, un impegno di collegialità che non esiste altrove. Ci riuniamo sistematicamente, abbiamo uno straordinario clima di comunione, che è l`esatto opposto di quanto viene rappresentato dai mass media. Personalmente, non ho alcun segnale di coinvolgimento di cardinali o di lotte fra personalità ecclesiastiche per la conquista di un fantomatico potere”.
 
Bertone prosegue: “Come ha detto anche il cardinale Sodano, nell`intervista all`Osservatore Romano, è logico che, discutendo nelle varie riunioni, ci possa essere diversità di opinioni”. La “dialettica del confronto” è “una tradizione della Chiesa sin dal tempo degli apostoli, che certamente non si tiravano indietro nel sostenere le proprie idee. Senza, tuttavia, sbranarsi a vicenda, ma riconoscendo sempre il primato di Pietro”.
 
Le indagini proseguono
La commissione cardinalizia incaricata dal Papa di indagare senza limiti di mandato sulla fuga di documenti riservati (Vatileaks), composta dai cardinali Julian Herranz, Salvatore de Giordi e Jozef Tomko, ha ascoltato sinora 23 persone. Lo ha riferito il portavoce vaticano Federico Lombardi in un briefing con i giornalisti. La commissione cardinalizia è stata ricevuta sabato dal Papa. I tre cardinali hanno svolto una media di quattro/cinque audizioni alla settimana. Il lavoro investigativo della commissione cardinalizia tuttavia prosegue.
Tra le 23 persone ´audite´ dalla commissione cardinalizia – “superiori e impiegati, chierici e laici, nonché altre persone che potevano avere informazioni utili all´indagine” – c´è anche Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa, sinora unica persona arrestata.
Il portavoce vaticano ha smentito le ricostruzioni di stampa secondo le quali la commissione cardinalizia avrebbe riferito al Papa di “complici e mandanti” del maggiordomo, senza però contestare che le indagini cerchino di accertare “se Paolo Gabriele ha agito da solo”. Di certo “un´audizione non significa affatto che la persona ascoltata sia sospettata, ma che ha elementi utili all´indagine”.
“Il Papa – ha detto Lombardi – sta aspettando di avere una visione più approfondita, poi avremo, immagino, una sua riflessione. Per ora siamo in una fase di attesa. Saremmo contenti di poterla risolvere più rapidamente e radicalmente, ma per vedere in profondità serve tempo”.


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