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Vertice Russia-Ue, l’attacco di Putin

Vladimir Putin ha aperto in attacco il vertice Russia-Ue di San Pietroburgo, mettendo sul piatto dei colloqui con i vertici bruxellesi le “barriere” a suo avviso imposte dall´Europa ai russi. “Una vera cooperazione è impossibile finché ci saranno barriere per i cittadini del nostro Paese”, ha detto il presidente russo, riferendosi al regime di visti che da anni è oggetto di proteste e polemiche da parte di Mosca.
 
Un recentissimo fatto ha alimentato i toni polemici del capo del Cremlino: i giornalisti che venerdì l´hanno seguito a Berlino e Parigi hanno ottenuto un visto di sole 24 ore, che è scaduto in piena conferenza stampa con Francois Hollande, nella capitale francese. “Cosa dovevano fare, alzarsi e partire?” Ha chiesto ironicamente Putin. Il dossier dei visti, che la Russia vorrebbe vedere revocati per i suoi cittadini con tutta la zona Schengen, è materia di negoziato da lungo tempo. Bruxelles continua però impone condizioni per ora non risolte, dalla sicurezza dei controlli sui passaporti russi alle richieste in materia di diritti umani.
 
Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha replicato che togliere gli ostacoli alla circolazione nello spazio europeo non prettamente Ue è un obiettivo condiviso.
I colloqui del 29esimo vertice Russia-Ue sono iniziati verso le 10.30 russe, le 8.30 in Italia. Oltre a Barroso, l´Ue è rappresentata dal presidente dell´Unione europea Herman Van Rompuy. I toni freddi di Putin hanno oscurato, quantomeno in apertura del summit, l´argomento di politica internazionale che più sta a cuore alla controparte europea, la Siria.
Putin, sotto pressione da parte della diplomazia occidentale, durante la visita in Germania e Francia di venerdì ha sostanzialmente mantenuto la sua posizione, escludendo non solo l´uscita di scena di Bahsar al Assad, ma anche l´adozione di sanzioni più dure nei confronti del regime di Damasco.


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