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Berlusconi: “Il Pdl tornerà a chiamarsi Forza Italia”

Presto il Popolo della Libertà tornerà a chiamarsi Forza Italia. Ad annunciarlo è Silvio Berlusconi in una intervista al giornale tedesco Bild. Quanto all´ipotesi di candidarsi nuovamente a premier alle prossime elezioni politiche, il Cavaliere osserva: “Ricevo tante richieste molto insistenti. Posso solo dire che non abbandonerei mai il mio partito, il ´Popolo della Libertà´, che d´altronde riavrà presto il suo vecchio nome: ´Forza Italia´”.
Ma per Berlusconi si tratterebbe di un equivoco. “Nell`intervista apparsa sul giornale Bild, l`idea del cambio di nome dal Popolo delle Libertà a Forza Italia è stata equivocata trattandosi, com`è logico ed evidente non già di una decisione assunta, ma solo di un`idea, di una proposta, da discutere e da verificare nelle sedi proprie”.
 
Sul giornale tedesco Berlusconi torna anche all´attacco della magistratura e non si sottrae alle domande sulla vicenda del ´bunga bunga´. Al giornalista che domanda che cosa abbiano lasciato queste serate a un 76enne come lui, replica: “Si chieda piuttosto come mai questo sia potuto divenire un caso di Stato. Si è trattato di una mostruosa operazione di diffamazione da parte della nostra magistratura di sinistra”.
 
“Sono state prese di mira delle ragazze – aggiunge Berlusconi – sono state collegate alla prostituzione, mentre hanno soltanto ballato come si fa in tutte le discoteche del mondo. Tutto finirà nel nulla, come tutti gli altri processi intentati contro di me. Sono stati più di 50 e ho speso 428 milioni di euro in avvocati e consulenti. Credo che nessun altro avrebbe potuto resistere a così tanti attacchi”.
 
In merito alla crisi finanziaria “sono stato il primo, fra i leader occidentali, a denunciare la pericolosità della crisi globale e a sostenere la necessità di introdurre delle riforme” ha detto l´ex premier. “Il mio governo ha fatto molto per i giovani imprenditori e ha realizzato riforme coraggiose come quelle sulle pensioni, sulla scuola, sull´università. Se i conti della nostra finanza pubblica sono sotto controllo, lo si deve in buona parte al mio governo”.
 
E nell´ultimo summit a Bruxelles non c´è stato “nessun trionfo contro la Germania. Non l´abbiamo mai vista così né io né il presidente Monti. Il trionfo sarà di tutti se riusciremo a uscire dalla crisi e se l´Europa sarà finalmente più forte, più unita, più solidale”. Anche perché, conclude, “vorremmo una Germania più europea e non un´Europa più tedesca”.
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