Skip to main content

Caso Ilva: il Cdm e la protesta degli operai a Taranto

Il Consiglio dei ministri ha esaminato il caso Ilva, relativo alle misure urgenti per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione territoriale di Taranto. “Il ministro dell´ambiente e della tutela del territorio e del mare – si legge in una nota di Palazzo Chigi – ha illustrato i contenuti del protocollo d´intesa sottoscritto il 26 luglio tra il ministero dell´ambiente, il ministero dello sviluppo economico, il ministero della coesione territoriale, la regione Puglia, la provincia e il comune di Taranto e il commissario straordinario del porto di Taranto. Gli obiettivi del protocollo, tra i quali rientrano lo sviluppo di interventi infrastrutturali di bonifica, gli incentivi alle imprese locali e la riqualificazione industriale dell´area, verranno realizzati nelle prossime settimane attraverso appositi accordi e sotto la guida di un comitato di sottoscrittori e di una cabina di regia coordinata e gestita dalla regione Puglia. Lo stanziamento complessivo previsto dal protocollo è di 336.668.320 euro, di cui 329.468.000 di parte pubblica e 7.200.000 di parte privata”.
 
Intanto le proteste degli operai dello stabilimento di Taranto non accennano a diminuirsi dopo il decreto di sequestro dell´area a caldo del siderurgico: le strade di accesso alla città, sia da Bari che dal versante Sud, sono bloccate, così la statale 100 e la E 106. La statale Appia è ferma all´altezza dello stabilimento. Bloccato anche il ponte di Pietra e il ponte girevole di Taranto. In strada qualche migliaio di persone, la protesta si mantiene pacifica.
E si protesta anche a Genova dove alcune centinaia di operai dell´Ilva sono scesi in piazza contro il sequestro dell´area che rischia di mettere in crisi anche gli altri siti produttivi del gruppo. Dopo un´animata assemblea in fabbrica, gli operai sono usciti dai cancelli in corteo verso la prefettura.
 


×

Iscriviti alla newsletter