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Elezioni in Libia, possibile vittoria dei moderati

La Libia attende questo lunedì i risultati parziali delle prime elezioni libere nel paese, che potrebbero dare la vittoria ai moderati. Se le prime indiscrezioni fossero confermate, la Libia diventerebbe così il primo paese della Primavera araba a vedere sconfitti gli islamici alle urne.
 
L’Alleanza delle Forze nazionali, secondo “i rapporti preliminari in suo possesso”, sarebbe “in testa nella maggior parte delle circoscrizioni elettorali”. Il suo leader, Mahmoud Jibril, ha però deciso di lanciare “un appello sincero per il dialogo nazionale, in vista dell´unità sotto una sola bandiera, di un consenso sulla base del quale redigere la Costituzione e formare il nuovo governo”.
 
“Nelle elezioni di sabato non ci sono stati né vincitori né vinti. La Libia è l’unica vincitrice di queste elezioni”, ha dichiarato l’ex primo ministro del Consiglio nazionale di transizione, che ha parlato in conferenza stampa dagli uffici della sua Alleanza.
 
D’altra parte, il leader del principale partito islamico di Giustizia e Costruzione (guidato dai Fratelli Musulmani), Mohamed Sawan, ha riconosciuto “un netto vantaggio” dei moderati a Tripoli e Bengasi. Il partito Al Watan, guidato da Abdel Hakim Belhaj, l’ex leader del Gruppo Combattente dei Libici Islamici (Lifg), sembrerebbe invece escluso dalle prime posizioni. L’affluenza alle urne è stata del 62%, secondo la Commissione elettorale.
 
Intanto è arrivato il plauso di unione Europea e Stati Uniti, che hanno salutato le elezioni “storiche” di sabato. Il presidente Barack Obama ha espresso le sue congratulazioni al popolo libico per “la nuova tappa importante della loro straordinaria transizione verso la democrazia”. Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha chiesto ai nuovi dirigenti libici di governare con spirito di “giustizia e riconciliazione”. “L’affluenza al voto, soprattutto delle donne, è un segnale importante”, ha commentato su Twitter il ministro degli Esteri Giulio Terzi.


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