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La “judo diplomacy” tra Cameron e Putin

Sport e diplomazia? Binomio perfetto. A Londra l’hanno ribattezzata “judo diplomacy”, la diplomazia sul tatami per discutere il dossier siriano e cercare un aggancio con Mosca dopo quasi un decennio di gelo. L´interlocutore di David Cameron è la cintura nera Vladimir Putin che fra due giorni arriva a Londra per assistere agli incontri olimpici del suo sport preferito. Il Cremlino ha fatto semplicemente sapere che è previsto anche un bilaterale con il premier britannico. Mentre fonti vicine a Downing Street hanno detto che Cameron accompagnerebbe il leader del Cremlino, ed ex agente del Kgb, ai match di judo. La cornice per il tanto atteso faccia a faccia sarebbero dunque gli unici – per ora – trionfi olimpici della Russia ai Giochi del 2012, conquistati grazie al team allenato dall´italiano Ezio Gamba: le attuali due medaglie d´oro all´attivo della Federazione russa vengono infatti dal tatami.
 
Il momento sarà a modo suo storico e non solo per chi indossa il judogi. E´ la prima visita di Putin in Gran Bretagna in nove anni. E questo è un segnale della complessità e delle difficoltà nelle relazioni russo-britanniche.
Ma ora Londra cerca il confronto mentre la Russia riceve critiche sempre più accese sul fronte occidentale, per la sua posizione sulla Siria. Anche Londra ha chiesto con insistenza a Mosca di abbandonare il suo sostegno al presidente Bashar al-Assad: una mossa del genere da parte di Putin sarebbe storicamente impensabile. E Vladimir Vladimirovic ha già chiarito che la crisi deve essere risolta attraverso negoziati, non con la forza, e che spodestando Assad non si arriverebbe alla pace.
 
Di sicuro ´la perfida Albione´ non è l´interlocutore che Mosca possa scegliere per farsi convincere. Le relazioni tra Gran Bretagna e Russia si sono raggelate nel 2006 con l´assassinio di Alexander Litvinenko, l´ex spia russa morta per avvelenamento da polonio-210 radioattivo a Londra.
Molti dei nemici di Putin, come l´oligarca Boris Berezovskij, hanno ricevuto asilo in Gran Bretagna, che è diventata un polo d´attrazione per i capitali russi in fuga. E su cosa possa dire Cameron a Putin resta un punto interrogativo, benché il primo ministro britannico abbia dimostrato buona volontà per recuperare almeno formalmente un dialogo: ha visitato Mosca pochi mesi orsono, chiudendo un periodo di quattro anni durante il quale Putin non ha avuto contatti ad alto livello con i funzionari britannici.
 
Nel frattempo però Putin intende guardarsi a Londra soprattutto gli incontri di judo. Lo aveva già detto. In particolare per il 2 luglio è attesa la vittoria del cento chili Tagir Khaibulaev, già campione del mondo, il fiore all´occhiello di un team costruito con grande pazienza negli ultimi 4 anni, dopo le cocenti sconfitte di Pechino 2008. Anzi forse qualcosa di più, per un Paese il cui capo di stato ha fatto della “muscolarità” un linguaggio politico. E dell´ambizione sportiva, uno status. Ambizione per ora soddisfatta alle Olimpiadi in corso da due judoka: Mansur Isaev e Arsen Galstyan.


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