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L’Europa che sogno è quelle delle mollichine di Pollicino

Sapete già come la penso sull’unica vera novità del Summit (per ora, poi magari all’euro gruppo del 9 luglio scopriremo che si è riusciti ad ottenere qualcosa in più per l’Italia di quanto non appaia in questo momento): il passaggio della Vigilanza bancaria alla BCE e dunque il controllo della politica bancaria europea in mano tedesca, presso la Bundesbank, azionista di maggioranza di fatto della BCE. Credo, a naso, che da ora in poi fusioni bancarie, vigilanza e credito avranno una maggiore distanza dal territorio italiano e dalle sue esigenze. A meno che.
 
A meno che questo passaggio così poco dibattuto e poco trasparente, che al momento non ci dice quali bilanciamenti di poteri sono previsti per assicurare che la BCE risponda a qualcuno dei suoi errori su questa nuova funzione così importante ad essa assegnata, non preveda un forte rafforzamento dei poteri di controllo dell’unico organo che dovrebbe essere a ciò deputato, il Parlamento europeo.
Credo e spero che Monti ed i nostri parlamentari europei si batteranno nei prossimi mesi affinché ciò sia scritto nero su bianco. Chiedeteglielo. Altrimenti è un’Europa che aumenterà il suo potenziale di rappresentare una sola area geografica al suo interno, facendo crescere le tensioni ed in ultima analisi l’implosione del progetto euro. Ci vuole un bilanciamento dei poteri in ogni grande cambiamento istituzionale: per favore fatecelo vedere.
Mi chiedevo inoltre, visto che comunque quello della supervisione bancaria è un possibile “bene pubblico europeo” che ha una sua motivazione forte di essere nella crescita delle banche fuori dai confini nazionali: per quali altri beni pubblici vorrei vedere i nostri leader europei battersi?
 
Ne suggerisco 3.
 
Primo. Un esercito comune. Convincendo la Francia a mollare il suo antagonismo a questa proposta. L’Italia si è unita tra Nord e Sud con il servizio militare che ha fatto conoscere tanti giovani che mai erano usciti dal loro quartiere, dal loro paese, dalla loro regione. Ha dato a molti analfabeti l’orgoglio e la voglia di ottenere quella licenza elementare che nessuno gli aveva mai suggerito di ottenere. Ecco, se vogliamo un’Europa unita, facciamoli conoscere questi Greci meravigliosi ai bavaresi, chiediamolo ai fiamminghi secessionisti di andare ad Atene a fare le esercitazioni sul mare dal colore trasparente della culla d’Europa. Mai più dubiteranno del fatto che i Greci sono quelli che lavorano più di tutti in Europa e che nel primo decennio di questo secolo avevano avuto la maggiore crescita della produttività del Continente. Come d’altronde ci aveva raccontato il nostro Presidente Monti, giustamente, la Grecia era, prima della nuova crisi, un esemplare storia di successo contro le avversità. Facciamoli muovere, questi immobili europei. Facciamoli conoscere, questi sospettosi europei. Si genererà maggiore unione e dunque stabilità.
 
Secondo. Una rivoluzione nei programmi scolastici, dove l’enfasi sulla Geografia e la Storia dalla prima elementare diventi Europea, europea, europea. Ed ogni classe dovrà ogni anno conoscere un personaggio della storia d’Europa, una capitale europea. Così che i nostri biglietti dell’euro possano finalmente contenere volti di eroi europei senza bisticci tra Paesi che lo impediscano. Ancora mi ricordo quando facemmo vedere questa foto ai nostri giovani italiani in aula universitaria e ci guardarono con l’occhio sorpreso di chi non sa cosa sta guardando.
E c’è poco da trattarli da ignoranti. C’è da insegnare insegnare l’Europa. Ora sanno che quei due signori buffi come 2 bambini che si danno la mano sono stati due grandi eroi politici che si sono battuti per lasciare simboli di pace sparsi come le mollichine di pane di Pollicino, per trovare sempre la calda casa europea in fondo ad ogni bosco oscuro.
 
Terzo. Per i tedeschi. Che si meritano tanto. Buttiamo via le Autorità anti corruzione nazionali. Facciamone una europea e basta. Tanto se i paesi corrotti fanno una Autorità loro, la storia ci insegna, mettono al comando della stessa qualcuno di manovrabile. Mettiamo questa Autorità a Berlino così che i tedeschi ci aiutino a combattere le mafie. Vengano a vedere quei lavori pubblici nelle regioni italiane a rischio che non abbiamo nemmeno voluto mettere nella spending review, chissà poi perché.
 
Ecco, più che una vigilanza delle banche catturata dalle banche, l’Europa che sogno può già nascere così. Piano piano, fortemente, con tante mollichine che ci facciano sempre trovare casa nei tempi bui.
 

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