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Saldi a rischio flop

Saldi al via domani in tutte le principali città italiane. Dopo Basilicata e Molise, dove sono già iniziati il 2 luglio, da domani partiranno anche in tutte le altre regioni i saldi estivi 2012.  Secondo le stime dell´ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia spenderà in media 248 euro per l´acquisto di capi d´abbigliamento e accessori, circa 100 euro a testa, per un valore complessivo di 3,7 miliardi di euro pari al 12% del fatturato annuo del settore.
E se qualcuno prevede grandi occasioni per i consumatori, il Codacons parla già di grande flop. “È una grande occasione per tutti – sottolinea Roberto Manzoni, presidente della Fismo-Confesercenti – per i consumatori che troveranno prodotti di qualità con sconti superiori agli anni passati, fino ad andare oltre il 50%, ed un maggiore assortimento, e per le imprese dopo il pesante calo di mercato, attorno al 20%, che si è aggiunto all´aggravio dei costi e delle mazzate fiscali a cominciare dall´Imu”.
 
“I consumi nel settore moda – ha detto Renato Borghi vicepresidente di Confcommercio – non sembrano poter crescere neppure con i saldi. Va detto, però, che pur non prevedendo una stagione particolarmente entusiasmante, si stima un calo del 9%, passando da uno scontrino medio di 114 euro a persona nel 2011 a una spesa media di 103 euro nei saldi estivi 2012, questo appuntamento rappresenta un evento di costume capace di coinvolgere tutte le nostre città con un appeal straordinario e di attrarre anche moltissimi turisti a livello internazionale”.
Una ´occasione´ non solo per i consumatori che, mai come adesso, potranno trovare qualità, profondità di assortimento, taglie e colori a prezzi decisamente interessanti, ma anche – aggiunge Borghi – per gli operatori commerciali che potranno trarre dai saldi una boccata di ossigeno per le vendite. Per questo, ci aspettiamo che possa essere colta questa opportunità anche per sostenere la nostra economia”.
 
Ma secondo il Codacons i saldi di questa stagione saranno un vero e proprio flop, e si registrerà una flessione delle vendite del 20% rispetto allo scorso anno, con punte del 30% in alcune città. La spesa procapite nel periodo di sconti – calcola il Codacons – non supererà gli 80 euro. “Il dato è particolarmente negativo – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – considerato che già lo scorso anno si era registrato un crollo degli acquisti del 15%. Ad influire sul calo degli acquisti sarà soprattutto “l`effetto Imu”, le tasse e i balzelli introdotti dal Governo, la crisi ancora in corso e la scarsa fiducia degli italiani nel futuro economico nel nostro paese”.
 
Una riduzione si registrerà anche nelle vendite presso i centri commerciali e gli outlet, che negli anni passati avevano retto all´ondata di crisi. Solo il 45% degli italiani – stima infine l`associazione – si avvarrà degli sconti di fine stagione.
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