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Tagli alla spesa. Monti: “Non è una manovra di finanza”

Tagli in vista per il personale della Pubblica Amministrazione. Per i dirigenti la riduzione sarà del 20%, per tutti gli altri dipendenti sarà del 10%. A comunicarlo alle parti sociali è stato il viceministro all´Economia, Vittorio Grilli. Da queste però, già prima dell´inizio dell´incontro, era arrivato un messaggio molto chiaro: se il governo tagli gli organici nella Pubblica amministrazione si va allo sciopero generale.
 
Ma il presidente del Consiglio Mario Monti, ha voluto precisare che non ci saranno tagli netti. La spending review non è una nuova manovra di finanza pubblica ma l´assunzione di misure strutturali, ha sottolineato Monti. L´obiettivo del governo, hanno spiegato fonti presenti all´incontro, è di eliminare gli sprechi e non di ridurre i servizi. Si dovrà guardare per questo alle priorità rifuggendo alla politica dei tagli lineari. Per evitare l´aumento dell´Iva, ha spiegato Monti, occorrono 4,2 miliardi”.
Ma “si sono poi aggiunte due esigenze: il tema degli esodati, meglio qualificati come salvaguardati; il, terremoto in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, rendendo la cifra di 4,2 miliardi molto più alta”.
 
Ci sono stati momenti di tensione alla Camera durante il voto sul decreto della spending review. Al termine del suo intervento, Francesco Barbato (Idv), ha concluso con un: “Mi sono rotto i c…”. Subito il presidente di Montecitorio, Gianfranco Fini, ha cacciato il deputato fuori: “La prego di abbandonare l´aula – ha detto Fini – non può usare un linguaggio da trivio”.
 
Le regioni sono “molto, molto preoccupate” per gli effetti della spending review su sanità e trasporto pubblico locale, con interventi che “mettono a rischio i servizi ai cittadini”, ha detto dopo la riunione il governatore della Lombardia Roberto Formigoni. “Non abbiamo avuto risposte né sulla sanità né sul trasporto pubblico locale – ha affermato – Ci hanno fatto capire che il Fondo sanitario nazionale sarà tagliato, ma non sappiamo di quanto”.
 
Il commissario sulla spending review, Enrico Bondi, ha detto: “Non togliere servizi, ma fare di più e meglio. Perché dalle elaborazioni statistiche della spending review, emerge un eccesso di spesa che va dal 25% fino al 60% dei casi limite”. Bondi ha spiegato che il governo si è mosso incrociando i dati dell´Istat sulla media di spesa e quelli della Sose sulla frontiera di efficienza: la revisione della spesa – avrebbe promesso – sarà parametrata a linee mediane di virtuosità e a “frontiere di efficienza” basate sulla spesa pro capite per personale.
 
Dal canto suo la Cgil ha avvertito il governo che, insieme con le altre organizzazioni sindacali, è pronta allo sciopero se fossero confermate le voci sui tagli agli organici nella pubblica amministrazione e ai servizi. Lo ha detto il segretario generale, Susanna Camusso, prima di recarsi a Palazzo Chigi per il vertice sulla spending review, slittato dalle 9 alla tarda mattinata.


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