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Casini e la linea del silenzio

Tutti lo cercano, lo chiamano, lo evocano, lo interpellano. Eppure sulla possibile alleanza con Pd e Udc nel cosiddetto “polo della speranza” in vista delle elezioni del 2013, Pier Ferdinando Casini sceglie la linea del silenzio. E sul suo profilo su facebook e twitter motiva così la sua decisione:
“Mentre l´Europa rischia di affondare per questioni drammaticamente serie che richiedono finalmente l´assunzione di responsabilità di tutti i governi a partire dalla Germania, in Italia nel teatrino della politica è un fiorire di dichiarazioni che danno prova di ben poca serietà. Meglio il silenzio”.
 
Una linea confermata dal segretario dell`Udc Lorenzo Cesa che oggi ha rivolto un invitoa i partiti che sostengono il governo Monti” a impegnarsi meno in polemiche e nel disegnare scenari pre-elettorali e più a rimboccarsi le maniche per rafforzare l`azione dell`Esecutivo”.
“La giornata di ieri – ha aggiunto – ha dimostrato che l`Europa ci sarà, potrà esserci e potrà darci una mano solo pagando pesanti prezzi alla nostra sovranità nazionale e continuando in un doloroso programma di risanamento. E` con questi problemi che i partiti devono fare i conti, non con argomenti da teatrino della politica”.
 
Intanto il Pdl si scatena contro Casini. A parte Fabrizio Cicchitto che lo invita a “non perdere la storica occasione di ricostruire, d´intesa col Pdl, una larga aggregazione di centrodestra”, gli altri sparano a zero. A partire dal segretario Alfano che assicura di non avere alcun rimpianto verso l´Udc e osserva: “Non ce lo vedo proprio Casini a spiegare che la linea sul lavoro la danno Cgil e Vendola, né vedo Vendola a spiegare ai suoi elettori l´alleanza con Casini. Quindi presumo che non la diranno agli elettori ma la faranno dopo le elezioni”. Mario Mauro e Maurizio Lupi avvertono che se Casini si allea con Sel ne chiederanno l´espulsione dal Ppe. Una ipotesi che fa sorridere Tabacci che, nella conferenza stampa in cui ha ufficializzato la sua candidatura alle primarie del centrosinistra, spiega come nel Ppe “c´è di tutto. Non stiamo mica parlando del popolassimo di Sturzo, ma di un popolassimo di opportunità”.
Per Tabacci, tuttavia, Casini dovrebbe scegliere da subito di stare col centrosinistra candidandosi alle primarie in modo da presentare agli elettori una proposta di governo alternativa al populismo di Berlusconi e Grillo. Una provocazione anche questa, visto che l´ex esponente Udc sa perfettamente che le primarie sono uno strumento assolutamente fuori dalla cultura del partito di Casini.


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