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Cosa dice il bollettino della Bce

Imprese italiane a rischio insolvenza. È l’allarme lanciato dalla Bce nel suo ultimo bollettino mensile. Il clima di incertezza che peggiora nell´area euro ha portato ad un “un netto deterioramento della valutazione del rischio di credito delle imprese da parte degli operatori, misurato ad esempio dai tassi attesi di insolvenza, che sono cresciuti”, avverte la Banca centrale europea. E tra i grandi paesi “l´incremento è stato particolarmente pronunciato per le imprese italiane”, laddove per le imprese olandesi e tedesche è stato “piuttosto moderato”.
Al tempo stesso, la debole domanda di fondi esterni da parte delle imprese, osserva la Bce, è ascrivibile alla maggiore propensione a trattenere gli utili attingendo alle riserve di liquidità accumulate e a ridurre la leva finanziaria complessiva.
 
Disoccupazione in aumento
Nell´area euro, inoltre, “il tasso di disoccupazione continua ad aumentare”, a giugno in maniera “particolarmente marcata tra i più giovani” e “le indagini segnalano ulteriori perdite di posti, a ritmo sostenuto, sia nell´industria sia nei servizi all´inizio del terzo trimestre”.
“I mercati del lavoro dell´area continuano a indebolirsi a un ritmo costante”, dice la Bce. “Il tasso di disoccupazione continua ad aumentare e in giugno si è collocato all`11,2 per cento, con un incremento di 1,2 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. L´aumento della disoccupazione è stato particolarmente marcato tra i lavoratori più giovani. Gli indicatori delle indagini segnalano ulteriori perdite di posti di lavoro, a ritmo sostenuto, sia nell`industria sia nei servizi all`inizio del terzo trimestre del 2012”.
 
Pronti a intervenire
La Banca centrale europea ribadisce di esser pronta a valutare nuove “operazioni di mercato definitive di entità adeguate” e “ulteriori misure non convenzionali”, nell´ambito del suo mandato, posto che i governo mettano in piedi le “condizioni necessarie”, tra cui attivando i sistemi anti spread tramite i fondi salva-stato come Esfsf e Esm. I premi di rischio tra titoli di Stato dell´area valutaria basati sull´ipotesi di una frammentazione dell´euro sono “inaccettabili”, avverte l´istituzione nel suo ultimo bollettino mensile: “l´euro è irreversibile”.
I governi “devono portare avanti con grande determinazione il risanamento dei conti pubblici, le riforme strutturali e la costruzione dell’assetto istituzionale europeo”. Ma “poiché tali misure richiedono tempo” per dare benefici e “spesso la correzione dei mercati finanziari avviene solo dopo l`evidente conseguimento di risultati”, “i governi devono essere pronti ad attivare l`Efsf-Mes”, ossia in fondi europei anti-crisi in grado di effettuare acquisti calmieranti di titoli di Stato.
 
Per parte sua la Bce, posto che i governi si mobilitino come anzi detto, “può condurre operazioni di mercato aperto definitive di entità adeguata a conseguire il proprio obiettivo.
Si terrà conto dei timori degli investitori privati in merito al grado di prelazione. Inoltre, il Consiglio direttivo può considerare di attuare ulteriori misure di politica monetaria non convenzionali secondo quanto necessario a ripristinare il meccanismo di trasmissione di tale politica. Nelle prossime settimane l`Eurosistema definirà le modalità adeguate per queste misure”.
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