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Teheran annuncia passi legali contro Mosca. Alleanza in crisi?

La settimana scorsa l’ambasciatore iraniano in Russia, Sajed Makhmud Reza Sadzhadi, ha dichiarato che il suo paese è pronto ad agire legalmente contro Mosca. Il passo di Teheran riguarda la mancata consegna del sistema missilistico russo per la difesa antiaerea, S-300. Secondo un contratto stipulato nel 2007 con Rosobornexport, azienda federale di stato per l’esportazione di materiale bellico, l’Iran avrebbe dovuto ricevere cinque batterie di missili terra-aria S-300. Ordigni in grado di colpire bersagli in volo fino a 30 chilometri di altezza. Un impegno che i russi non hanno mai onorato.Ora Teheran potrebbe chiedere alla corte internazionale di Ginevra il pagamento di danni valutati attorno a novecento milioni di dollari. Se il paese del Golfo darà realmente seguito all’annuncio la dirigenza russa potrebbe cambiare posizione sui molti dossier che oppongono Teheran alla comunità internazionale. Lo scrive oggi il Kommersant. Secondo il quotidiano di Mosca sarà soprattutto sulla questione dell’arricchimento dell’uranio iraniano che l’atteggiamento di Mosca potrebbe diventare meno flessibile e accondiscendente.Giunta alle sue fasi finali, la cooperazione russo-iraniana sugli S-300 era stata bloccata nell’ottobre 2008 dall’allora primo ministro israeliano, Ehoud Olmert, durante una sua visita a Mosca. La prospettiva di vedere l’Iran in possesso degli S-300 continua a inquietare non solo Gerusalemme ma anche gli alleati statunitensi dello stato ebraico.
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