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Ucraina, riapre il processo a Yulia Tymoshenko

Riparte domani a Kharkiv il processo in cui l´ex premier ucraina, Yulia Tymoshenko, è accusata di malversazione ed evasione fiscale per fatti avvenuti tra il 1995 e il 1996, quando era alla guida del colosso energetico Uesu (United Energy System of Ukraine). Fino a questo momento le udienze sono state tutte rinviate per l´impossibilità dell´imputata di partecipare al procedimento a causa del precario stato di salute. Tymoshenko è ancora ricoverata all´ospedale di Kharkiv dove secondo i medici tedeschi che la curano per un´ernia del disco dovrebbe rimanere ancora 6-8 settimane.
 
Adesso l´ex premier non ha dato il consenso per un´eventuale partecipazione in video conferenza e, come ha affermato oggi il suo avvocato Valentina Telycenko, se il tribunale di Kharkiv decidesse in questo senso sarebbe una grave lesione dei diritti umani con conseguente appello alla Corte europea dei diritti dell´Uomo. Giovedì 16 è prevista inoltre a Kiev la seduta della Corte suprema per esaminare l´appello della Tymoshenko dopo la condanna a sette anni di reclusione per abuso d´ufficio nella vicenda dei contratti sul gas con la Russia del 2009, mentre il prossimo 28 agosto si riunirà la Corte europea per giudicare la legittimità dell´arresto durante il processo dello scorso anno, avvenuto prima della condanna per mancanza di rispetto verso la corte, e contro il quale l´ex premier si è appellata a Strasburgo.
 
Lo scorso fine settimana l´ambasciatore dell´Unione Europea a Kiev Jose Manuel Pinto Teixeira dopo aver fatto visita a Yulia Tymoshenko ha affermato che la donna “è molto depressa, il che è comprensibile per chi è in prigione da un anno e ha nuovi procedimenti in arrivo”. A gravare sulla leader dell´opposizione sta per sarebbe anche il suo coinvolgimento nell´omicidio del deputato Yevhen Sherban. Il primo viceprocuratore generale ucraino Renat Kuzmin ha confermato più volte nelle scorse settimane che l´incriminazione ufficiale per l´ex premier è ormai vicinissima e probabilmente arriverà a settembre, quando sarà finito il periodo di cura concordato con i medici tedeschi.
 
Nel novembre del 1996 Sherban, governatore di Donetsk e uno degli esponenti di punta del clan locale, era stato assassinato insieme con la moglie all´aeroporto del capoluogo del Donbass da un commando mascherato. Gli osservatori avevano già allora inserito la vicenda nella lotta sanguinosa tra i gruppi politico-economici di Donetsk e quelli emergenti di Dnipropetrovsk, guidati dall´allora premier Pavlo Lazerenko e Yulia Tymoshenko. Il primo, qualche mese prima, era scampato a un attentato, appena dopo il quale il presidente Leonid Kuchma aveva rimosso Sherban dalla poltrona di governatore e piazzato un fedelissimo di Lazarenko.
Secondo la procura generale ucraina su conti bancari riconducibili a Tymoshenko e Lazarenko sarebbero transitati i soldi per pagare i killer. Per Kuzmin ci sono basi sufficienti per l´incriminazione dell´eroina della rivoluzione arancione, mentre Lazarenko è ancora negli Stati Uniti e sta scontando una condanna a nove anni per frode e riciclaggio. Se tornasse in Ucraina dopo la sua liberazione prevista per il prossimo novembre, gli toccherebbe lo stesso destino della sua ex alleata.
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