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Usa, tra Tampa e Isaac

La convention repubblicana a Tampa, in Florida, si è aperta ufficialmente ieri pomeriggio alle 14, con la “call of the chair”, il breve discorso di Reince Priebus, presidente del Republican National Committee, durato solo pochi minuti; oggi, invece, dopo il rinvio dovuto alla tempesta tropicale Isaac, i lavori entreranno nel vivo.
Tra gli oratori previsti, il governatore del New Jersey, Chris Christie, seguito dall´ex rivale di Mitt Romney, Rick Santorum, ritiratosi dalla corsa alla Casa Bianca lo scorso 10 aprile; parleranno anche lo speaker della Camera, John Boehner, e la moglie del candidato repubblicano, Ann Romney. In programma anche gran parte degli interventi annullati ieri, tra cui quello del sindaco di Tampa, Bob Buckhorn.
 
La giornata comincerà alle 14 (le 20 in Italia); il programma serale, con gli interventi più attesi, alle 19 (l´1 di notte in Italia).
È in arrivo oggi a Tampa anche Mitt Romney, per ascoltare l’intervento della moglie, prima di ripartire domani per un comizio a Indianapolis e tornare in Florida tra due giorni quando è previsto il momento ufficiale in cui accetterà l´investitura da parte dei delegati.
 
Emergenza Isaac
“Non è il momento di sfidare il destino, ascoltate le autorità locali”. Questo il messaggio lanciato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel suo breve discorso sulla tempesta tropicale Isaac, che minaccia le regioni del Golfo del Messico.
“La Fema (Federal Emergency Management Agency) è sul posto da oltre una settimana, pronta per affrontare l´arrivo di Isaac” ha detto Obama. Come presidente – ha detto – continuerà a fare tutto il possibile per aiutare i residenti ad affrontare e superare l´arrivo di Isaac; ha poi aggiunto che ci saranno continui aggiornamenti sulla situazione, a livello locale e nazionale.
Obama ha firmato una dichiarazione per lo stato d´emergenza in Louisiana, mentre la tempesta tropicale Isaac continua la sua marcia verso la costa del Golfo. Un portavoce della casa Bianca ha detto che il presidente ha ricevuto una richiesta in tal senso dal governatore della Louisiana, Bobby Jindal, durante una telefonata sugli aggiornamenti. Il presidente, per avere un quadro più ampio della situazione, ha parlato anche con il sindaco di New Orleans e i governatori di Alabama e Mississippi. Secondo gli ultimi aggiornamenti la tempesta tropicale è destinata a diventare un uragano tra martedì e mercoledì. Obama ha voluto sincerarsi delle eventuali necessità in caso di danni, anche sotto il profilo finanziario.
 
Isaac ha costretto a fermare il 78% della produzione petrolifera nel Golfo del Messico, dove sei raffinerie hanno deciso di chiudere i battenti in attesa dell´uragano.
Inoltre, secondo i dati diffusi dal Dipartimento dell´Energia statunitense, è stato sgomberato il personale da 346 piattaforme off-shore: la perdita di produzione è stimata in 1,08 milioni di barili giornalieri, pari al 78% della produzione regionale.
 
Stando alle previsioni “Isaac” potrebbe provocare delle mareggiate con onde alte fino a 3,6 metri sulle coste sudorientali della Lousiana e del Mississippi; l´uragano dovrebbe giungere a New Orleans il 29 agosto, lo stesso giorno in cui sette anni fa la città venne colpita dall´uragano “Katrina”, che provocò 1.800 morti. L`allora presidente, George W. Bush, fu messo sotto accusa per via della lentezza con cui furono coordinati i soccorsi.


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